Tiscali, la Borsa scommette sul dopo-Pompei

da Milano

Tiscali protagonista a Piazza Affari, dove è arrivata a crescere oltre il 4%, spinta dalle voci, sempre più intense, sull’imminente addio dell’amministratore delegato, Tommaso Pompei, per poi «sgonfiarsi» dopo la (debole) smentita della società: il titolo ha chiuso la giornata in rialzo dello 0,38 per cento.
Ma a rilanciare la ridda delle indiscrezioni, in serata, è arrivato l’annuncio della convocazione, per domani, del consiglio d’amministrazione: probabilmente l’ultimo, almeno secondo molti addetti ai lavori, a essere guidato dall’ad Pompei. Per ora, l’unica notizia ufficiale è la nota con cui, in mattinata, la stessa società ha detto che «allo stato nessuna decisione è stata assunta» sul possibile cambio al vertice dell’azienda, e che «la società informerà tempestivamente il mercato di eventuali sviluppi».
In ogni caso, le indiscrezioni secondo cui l’amministratore delegato sarebbe in procinto di dimettersi, dopo due anni e mezzo alla guida dell’Internet service provider sardo - le solite indiscrezioni ipotizzano un successivo «rimpasto» del management, con la nomina ad amministratore delegato del consigliere Mario Rosso - non fanno che rafforzare l’ipotesi del lancio di un’offerta su Tiscali da parte di qualche operatore concorrente: nei giorni scorsi si è parlato dell’interesse di Vodafone e British Telecom, ma anche di Sky e Fastweb.
Addirittura, già a partire dai primi del mese si sono susseguite sul mercato voci crescenti di Opa su Tiscali da parte di Vodafone, provocando un forte rimbalzo del titolo (che dal 7 febbraio ha guadagnato quasi il 20%): ma la successiva smentita, venerdì scorso, ha fatto perdere all’azione il 3,7 per cento. Intanto, si è appreso che Deutsche Bank detiene il 2,2% del capitale di Tiscali, secondo le ultime partecipazioni Consob.
L’operazione risale al 18 febbraio. La banca tedesca non è nuova a queste operazioni nel capitale dell’Internet service provider sardo. L’11 febbraio era scesa al di sotto della soglia chiave del 2%, quota che deteneva in portafoglio da tre giorni. Il fondatore di Tiscali, Renato Soru, invece, ha comunicato la discesa della partecipazione al 25% dal 27,5% in data 14 gennaio, giorno di avvio dell’offerta in opzioni agli azionisti di azioni ordinarie Tiscali.


Una portavoce della società sarda ha precisato tuttavia che la discesa è realmente risalente - per la gran parte della quota - al settembre 2006, quando per effetto dell’emissione azionaria asservita alle operazioni legate al rimborso anticipato di un «bond equity linked» la partecipazione di Soru scese dal 27,5% al 25,7% circa. All’epoca furono emesse in totale 27,7 milioni di azioni per circa 62,5 milioni di euro, mentre il rimborso per cassa fu di 147 milioni di euro.

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