«The pursuit of Happyness», il titolo originale del film di Muccino (con lerrore ortografico della «y» al posto della «i», che, fatto rilevare dal protagonista a un cinese digiuno di regole ortografiche inglesi, diviene metafora di qualcosa di sbagliato nella vita) si riferisce alla Dichiarazione dindipendenza (4 luglio 1776), così come la redasse il terzo presidente Usa Thomas Jefferson (1743-1826), elencando i diritti inalienabili delluomo: tutela della vita, della libertà e ricerca della felicità. «È interessante che Jefferson citi la ricerca della felicità» dice Will Smith. «La felicità va cercata, perché non arriva da sola». È quanto deve aver considerato lo statista americano, che lasciò traccia di una precisa indicazione dellinalienabile diritto dei cittadini a perseguire la realizzazione dun personale benesssere.
Il che combacia con letica protestante-calvinista, tesa a nutrire cieca fiducia nellhomo faber, artefice del proprio destino. Per tale motivo, probabilmente, la platea americana sè riconosciuta nel film, decretandone il successo.Il titolo originale riecheggia Thomas Jefferson
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