Tivoli Blitz nell’ex polverificio: 70 romeni identificati dall’Arma

Ieri all’alba i carabinieri di Tivoli e i colleghi dell’VIII Reggimento «Lazio» hanno passato al setacciato l’ex polverificio «Stacchini» a Tivoli Terme, di proprietà di una società in liquidazione. L’intera zona, di circa 60 ettari, è stata circondata dai militari che hanno effettuato una capillare ispezione di tutte le baracche presenti all’interno, procedendo al controllo e all’identificazione di oltre 70 romeni, tra i quali donne e bambini, in crescente aumento a causa degli sgomberi dei campi della capitale. Sono in corso accertamenti per verificare l’esistenza di eventuali provvedimenti restrittivi nazionali o esteri a carico di alcune delle persone trovate all’interno. Lo scenario era lo stesso già riscontrato in passato: decine di baracche di romeni in condizioni di estremo degrado accanto ad aree rurali contraddistinte da folta vegetazione, con la presenza di rifiuti urbani e speciali. Pessime anche le condizioni igienico sanitarie, in considerazione del fatto che alcuni tra gli stranieri fermati dimoravano in queste bicocche, in condizioni ai limiti della vivibilità e in assenza di qualsivoglia servizio igienico, spesso in presenza di donne e bambini. Gli insediamenti abusivi sono da sempre zone a rischio sotto il profilo della sicurezza pubblica. Infatti proprio due notti fa, in seguito a un litigio tra gruppi di nomadi, i carabinieri di Tivoli hanno arrestato due romeni ritenuti responsabili di aver incendiato 4 baracche di altri connazionali provenienti da campi nomadi della capitale, recentemente sgomberati.

Martedì mattina gli arresti sono stati convalidati e il giudice del Tribunale di Tivoli ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi, sia per i precedenti penali sia perché gli stessi dimorano nello stesso insediamento abusivo dove si sono verificati i fatti e pertanto c’è il rischio di reiterazione del reato.

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