Diego Della Valle indossa sempre più volentieri i panni del mecenate: dopo il Colosseo, il Teatro alla Scala. E magari domani Pompei o Venezia, alla testa di un «Progetto Italia», una sorta di cordata di imprenditori a sostegno dell’arte italiana: «Prima dell’estate qualcosa si fa», sostiene.
Intanto, Tod’s entra tra i membri permanenti della Fondazione Teatro alla Scala, dove dal gennaio prossimo il gruppo marchigiano sarà l’unico a rappresentare - finalmente - quel mondo della moda di cui Milano è la capitale. Un mondo a cui l’arte e la cultura offrono una sorta di pubblicità gratuita e permanente: quando si parla di made in Italy, all’estero, Montenapoleone, il Cenacolo e la Scala sono un tutt’uno, e non solo in senso geografico.
Della Valle, ovviamente, lo sa benissimo: «É un dovere civico - ha detto - per noi aziende impegnarci nella cura di questi capolavori e redistribuire un po’ di quello che guadagnamo dall’immagine del nostro Paese. Serve anche a fare in modo che sempre più persone di tutto il mondo abbiano voglia di visitarci: così si sostiene l’economia e si creano nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani». «Con la cultura si mangia eccome» (ricordate la battuta attribuita- a torto - a Tremonti «con la cultura non si mangia?»), dice: e promette l’impegno a coinvolgere gli «amici imprenditori» a sostegno di altre eccellenze italiane. «Mi piacerebbe vedere imprenditori napoletani impegnati per Pompei e imprenditori veneti per Venezia: da parte nostra, se serve dare un segnale lo faremo».
Per ora, a ringraziare è la Scala: Della Valle, come previsto dallo Statuto, verserà, al massimo in quattro anni, un «gettone» da 5,2 milioni per entrare tra i fondatori permanenti. E con il previsto calo dei contributi pubblici, quelli privati acquistano un’importanza sempre maggiore anche per il Piermarini, che pure è in una situazione migliore, dal punto di vista economico, di altri teatri, come ha ricordato il sovrintendente Stéphane Lissner.
Sullo sfondo, c’è il Colosseo, di cui il 22 giugno sarà presentato il progetto di restauro sponsorizzato da Tod’s. E che non ha mancato di suscitare polemiche - da parte dell’opposizione - per la concessione al gruppo, da parte del Campidoglio, dei diritti d’immagine sull’anfiteatro per 15 anni. D’altra parte, Della Valle ci mette 25 milioni: da solo, dopo che il bando lanciato a suo tempo dal ministero dei Beni culturali per trovare sponsor era andato deserto.
E comunque, come sia l’imprenditore che il sindaco di Roma hanno più volte precisato, l’esclusiva riguarda solo i lavori: non ci sarà alcun utilizzo del monumento simbolo di Roma per scopi pubblicitari. Non ce n’è bisogno: Della Valle sa bene che il ritorno d’immagine è ben più prezioso di un cartellone qualunque.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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