Cè davvero da sorprendersi per la sorpresa. Eppure pare che l'ultimo volume (Lo Stato sociale di Hitler, edito da Einaudi) di Götz Aly, storico tedesco progressista e autore di studi sullOlocausto, abbia toccato un nervo scoperto della sinistra poiché ha messo in evidenza come quello nazionalsocialista fosse un welfare State: uno Stato sociale orientato a soddisfare le esigenze della popolazione tedesca in tema di salute, assistenza e via dicendo.
Oggi, insomma, lovvio fa notizia. Come se il fatto che la dottrina hitleriana abbia il termine «socialismo» nella propria denominazione potesse considerarsi del tutto accidentale: quasi un errore di trascrizione. Non è così. Chi abbia letto qualche testo «ideologico» di Hitler sa bene che se la sua ossessione principe fu lodio per gli ebrei, pure è vero che essa si convertì costantemente in anticapitalismo e nella richiesta di uno Stato che intervenisse ovunque nella vita sociale. In qualche modo, mentre Marx nella Questione ebraica muove dal rigetto del mercato (quale sistema «anarchico» di produzione) per arrivare a posizioni antisemite, Hitler compie il percorso opposto, e - vedendo negli ebrei lemblema del capitalismo déraciné - muove dal razzismo per costruire una politica economica onnipresente.
Daltra parte, i primi esperimenti di Stato sociale si devono all'ultra-nazionalista Bismarck, e lo stesso Benito Mussolini (che del Führer fu a lungo il modello) non solo veniva dal socialismo ma fu il «costruttore» dellIri e di una politica certamente oscillante, ma comunque spesso ben disposta ad ampliare linterventismo pubblico.
Lodio di Hitler per il modello sociale borghese e basato sulla proprietà privata è ben spiegabile e i suoi scritti in materia sono pure assai espliciti, come molti studiosi misero subito in risalto.
Nel 1940, nel suo importante trattato intitolato Nationalökonomie, laustriaco Ludwig von Mises aveva sottolineato - scrivendo dal suo esilio ginevrino - come Mussolini, Hitler e Stalin volessero «dare il colpo di grazia al liberalismo e al capitalismo: essi vogliono che laltruismo abbia la meglio sullegoismo immorale, e intendono rimpiazzare lanarchia democratica con lordine e lorganizzazione, la società delle classi con lo Stato totale, leconomia di mercato con il socialismo». E due anni dopo a conclusioni convergenti arriverà James Burnham quando sottolineerà come la Russia sovietica, la Germania nazista e la stessa America del New Deal stessero assomigliandosi sempre più a causa del prevalere ovunque di un ceto politico-burocratico chiamato a «progettare» dallalto lintera società.
Una tassazione crescente a carico dei più ricchi, un costante attacco alle logiche contrattuali - a partire dal credito - e un interventismo massiccio a favore dei ceti popolari (case, vacanze, pensioni di Stato, congedi retribuiti ecc.
Che qualcuno si accorga solo ora dellesistenza di un «welfare State nazista» attesta solo quanto a lungo è durato l'accecamento causato dal manicheismo ideologico.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.