Che poi alla fine ogni anno il copione è lo stesso. Prendi i film che il pubblico ha più amato e valli a cercare tra i candidati ai David di Donatello. Nisba. Come se, per citarne solo alcuni, Benvenuti al Nord (non sarà il contentino per la colonna sonora a fare la differenza), Immaturi - Il viaggio, Vacanze di Natale a Cortina, La peggiore settimana della mia vita non esistessero. Mentre i 1.751 componenti della giuria dellAccademia dei David hanno, come sempre, concentrato su un pugno di film tutte le loro preferenze. Così, con le candidature annunciate ieri, la corsa ai David della 56a edizione dei premi pilotati da Gian Luigi Rondi è diventata una gara a tre: Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana che compare - a dire il vero un po a sorpresa quasi un en plein - in ben 16 categorie su 19, Habemus Papam di Nanni Moretti in 15 e This must be the place di Paolo Sorrentino in 14. Seguono molto distaccati con 8 nomination Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani e Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek, con 6 Acab - All corps are bastards di Stefano Sollima, con 5 Scialla! di Francesco Bruni e La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo, con 3 Terraferma di Emanuele Crialese e Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone.
E se già si conosce a chi è andato il David come miglior documentario (Tahrir Liberation Square di Stefano Savona) e quello per il cortometraggio (il bellissimo Dellammazzare il maiale del disegnatore Simone Massi), dovremo aspettare il 4 maggio per conoscere i vincitori durante la cerimonia presentata dal solito Tullio Solenghi e visibile in diretta alle ore 17.30 su RaiMovie e poi alle 23,20 su Rai1. Però certo a essere ingombranti, più che le presenze, sono le magnifiche assenze con nomi non proprio di secondo piano: Ermanno Olmi, Pupi Avati, Roberto Faenza, Cristina Comencini. Naturalmente, nel mondo a rovescio dei David, a cantare vittoria è Rai Cinema che distribuisce quasi tutti i candidati ma che per incassi occupa al box office solo il quarto posto.
Toh, i David puntano tutto su Moretti e Giordana
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