Marcello Di Dio
nostro inviato a Firenze
Doveva essere la serata di Luca Toni, della «vendetta» sportiva verso la sua ex squadra, i cui tifosi gli danno del mercenario. Oppure di Andrea Caracciolo, nuovo idolo rosanero (è a un solo gol dal predecessore a questo punto della stagione). Diventa invece la serata di Martin Jorgensen, che risolve con una giocata degna del suo repertorio una partita difficile per i viola. Il Palermo decimato dagli infortuni infatti domina almeno per unora, costruisce occasioni e sfiora il gol con Gonzalez, che nella ripresa coglie il palo e costringe Frey a una respinta di piede. Dunque la sconfitta, la prima in trasferta dopo due mesi, risulta indigesta per i siciliani. I viola chiudono invece il 2005 con un successo importante che rafforza il suo quarto posto e tiene vivo il sogno europeo.
Nel primo tempo il Palermo gioca, la Fiorentina va in gol. Ma non con Luca Toni, imbrigliato dai suoi ex compagni di squadra in rosanero Barzagli e Terlizzi. Così, per alcuni tratti, sembra di rivedere la serata azzurra di Palermo dell8 ottobre, il primo ritorno di Toni da avversario: cori e insulti per il bomber, uno striscione che recita «meglio un giorno da Aironi che centanni da Toni» e lattaccante viola che si ostina a cercare spazi. Il centravanti emiliano non viene assistito a dovere da Pazzini (poi sostituito da Montolivo) e quando Terlizzi commette lunico errore della partita a metà ripresa, Toni non centra la porta. Così come non aggancia il pallone su un ottimo cross di Brocchi. Niente cena offerta ai compagni (come aveva promesso) e soprattutto niente gol numero 17, ormai diventato una maledizione.
Nel Palermo Bonanni, in campo nonostante le condizioni precarie, e Gonzalez, il migliore dei suoi, spingono molto sulle fasce, mettendo in crisi una difesa viola addormentata. Alla squadra di Del Neri manca solo il guizzo finale, che non trovano né Bonanni né Grosso su punizione. A segnare è invece la Fiorentina: assist perfetto di Fiore, Jorgensen si prepara il tiro lasciando sul posto Zaccardo e mette nellangolino.
I siciliani iniziano alla grande il secondo tempo, con il legno colto da Gonzalez, ma Prandelli trova la contromossa giusta inserendo Montolivo, il cui dinamismo mette in crisi la retroguardia del Palermo.
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