Toni-De Rossi-Totti, è a Roma il made in Italy

Ma è possibile che non ci fosse un «internazionale» in grado di dirigere Roma-Inter, la madre di tutte le partite? Quella che sabato pomeriggio ha riaperto il campionato? Parrebbe di sì visto che Collina ha designato Morganti. Un rischio inutile. È andata malissimo a tutti e due. Perché l’arbitro di Ascoli Piceno, 44 anni da compiere il prossimo luglio, ha sbagliato in tutti i casi più delicati: 1) non ha concesso un rigore all’Inter, evidente l’abbraccio di Burdisso a Milito; 2) ha convalidato il gol della squadra nerazzurra benché fosse viziato da fuorigioco; 3) ha punito solo con l’ammonizione i falli da espulsione di Lucio e Chivu; 4) ha sollevato molti dubbi sull’interpretazione del contatto Brighi-Julio Cesar. Inoltre Morganti, con l’uso ossessivo dei cartellini gialli – dieci, di cui sette a carico dell’Inter – ha cercato di mantenere il controllo della partita senza riuscirci. Poteva e doveva far meglio, anche se non è stato minimamente aiutato dai giocatori, nervosi e violenti oltre ogni limite.

Cosa gli avrà detto Collina che l’ha accompagnato perfino nello spogliatoio? L’avrà giustificato oppure gli avrà addebitato errori visibili a occhio nudo? La moviola è servita soltanto per far luce sul fuorigioco del gol nerazzurro. Ci aspettiamo di più e di meglio da un gruppo che non è eccezionale, ma non è neppure mediocre come appare. E allora...

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica