Marcello Di Dio
nostro inviato a Firenze
Lespulsione di Comotto e il gol numero 24 di Luca Toni. Ruota intorno a questi due episodi il quattordicesimo successo casalingo della Fiorentina, traguardo raggiunto lultima volta 46 anni fa. «E ora voglio un posto in Champions, ma anche il record di miglior marcatore in maglia viola», dice il bomber gigliato, a due gol dai miti Hamrin e Batistuta. Le caviglie doloranti impediscono a Prandelli di schierarlo dallinizio («ora come ora ha solo un tempo nelle gambe», evidenzia il tecnico) ma giocare 45 minuti non gli impedisce di mettere il suo sigillo alla partita.
Lingresso di Toni, in tandem con Pazzini (giusta lintuizione di Prandelli che toglie levanescente Jorgensen e il vivace ma improduttivo Bojinov), dà la scossa giusta a una Fiorentina che appare lenta nellimpostazione dellazione e in grossa difficoltà contro un Ascoli che gioca a memoria e in maniera attenta dal punto di vista tattico. Ne sa qualcosa la Roma, avversaria dei viola nella lotta alla Champions League, battuta domenica scorsa al «Del Duca». I marchigiani passano in vantaggio nel finale del primo tempo con un colpo di testa di Domizzi (su punizione di Foggia molto contestata da Pasqual e Kroldrup), sfiora più volte il secondo gol (clamoroso il doppio errore di Budan) e crolla solo dopo essere rimasto in inferiorità numerica nelloccasione viene espulso anche Giampaolo, uno dei due tecnici dellAscoli, che protesterà per il rosso diretto a Comotto e per un angolo legittimo non concesso dal guardalinee Lanciani -. «Comotto ha sbagliato, ma ha sbagliato anche larbitro. Lespulsione è stata decisiva», dice con amarezza Silva, che deve interrompere a quota sette la serie di risultati utili consecutivi. Il pubblico viola, che applaude Diego Della Valle e rivolge cori e offese allindirizzo del premier Berlusconi, trascina la sua squadra. Che offre un secondo tempo migliore del primo: Prandelli azzecca i cambi, anche se in fase difensiva la Fiorentina corre ancora dei rischi sulle ripartenze marchigiane. La rimonta inizia all8 con il tiro di Brocchi, nettamente deviato da Paci nella propria porta. «La dedica va ai miei nonni Nando e Anna (ieri in tribuna, ndr), è grazie a loro che ho iniziato a giocare», dirà poi lex milanista che i Della Valle vorrebbero confermare.
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