Carissimo Lussana, ho letto con attenzione larticolo sulla tonnara di Camogli di Luisa Castellini.
Devo riconoscere che il patrimonio culturale e la tradizione di questa pesca oltre ad essere unica in Liguria ed in Italia non deve essere abbandonata, ma cè un ma ed è questo: non voglio creare polemica contro le cooperative di pesca (rosse?) a favore a loro volta alla legge sulla pesca dilettantistica del 1980, mi dispiace non poter essere più preciso, non ho il testo sotto mano. Prima di tutto devo dire che la «tonnara» di Camogli non è mai stata specifica per la pesca del tonno, si deve dire che è stata utile anche per la pesca del tonno. Nellarticolo si fa riferimento alla non più abbondanza di tonni (20 anni) che secondo la giornalista o chi gli ha «raccontato» la causa del tutto è linquinamento e la navigazione da diporto, niente di più falso sullargomento, la verità è unaltra.
I pescatori professionisti sono la causa principale della «moria» di tonni. Allargandomi nel Mediteranno ci sono intere flotte di pescherecci (cianciolli) anche giapponesi che con le loro reti di circuizione (reti volanti) attuano, nei periodi giusti, autentiche mattanze e questo avviene anche giornalmente, mentre per le tonnare erano mattanze solo nei periodi di passaggio del pesce.
Ritornando nel nostro Mar Ligure i nostri pescatori attuando lo stesso sistema di pesca, debite proporzioni, sono riusciti a contribuire alla povertà del Mar Ligure di questa specie (tonni) e come scrive la giornalista, dei suoi cugini; (palamite, tombarelli, tonnelle, cavalle, sgombri e ricciole). Il tutto deve essere visto anche sotto lottica della catena alimentare, larticolo è molto limitato, «quasi» a voler far capire di utilizzare la tonnara a fini turistici, versando un contributo ai pescatori.
Nel periodo primavera-estate inizia la pesca delle acciughe-sardine, una pesca troppo intensiva.
Nella foto del giornale (tonnara di Camogli) si vedono tanti pesci luna, pesce non commestibile; senzaltro tanti moriranno equesto è un danno biologico.udio G.
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