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Torino, anziano ucciso: fermato un diciottenne

Gli agenti della squadra mobile di Torino hanno fermato il giovane che, sabato scorso, avrebbe aggredito su un autobus un pensionato, morto poi due giorni dopo per emorragia cerebrale. Il 18enne è stato fermato ieri sera nel quartiere Barriera di Milano

Torino, anziano ucciso: 
fermato un diciottenne

Torino - Gli agenti della squadra mobile di Torino hanno fermato un giovane di 18 anni. Sarebbe lui, secondo gli investigatori, ad aver aggredito sabato scorso su un autobus un pensionato, morto poi due giorni dopo per emorragia cerebrale. Il giovane è stato fermato ieri sera nel quartiere Barriera di Milano, con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

Fermato un 18enne Non sono state ancora rese note le generalità del fermato, ma non si tratta di un minorenne come sembrava dalle prime ricostruzioni dei testimoni, bensì di un ragazzo appena maggiorenne. Ulteriori dettagli saranno forniti alle 12 in una conferenza stampa. Il 5 ottobre è morto all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, Ercole Ferraro, il 76enne picchiato due giorni prime su un autobus di linea, in seguito ad un ictus, una emorragia cerebrale.

La ricostruzione dell'aggressione Nel pomeriggio di due giorni prima, sabato 3 ottobre sull’autobus di linea 77, cerca di salire un ragazzo, con una bicicletta. L’autista se ne accorge e chiama la centrale. Volano insulti e improperi. Interviene anche l’anziano, passeggero del bus, che garbatamente chiede al ragazzino di lasciar perdere e andarsene con la sua bici. Ma per risposta ottiene prima una serie di insulti, poi due pugni sul volto. Il ragazzo scappa e lascia la bici. L’anziano viene soccorso e ricoverato al San Giovanni Bosco. Le sue ferite non sono gravi. Poi, due giorni dopo è sopraggiunto l’ictus e il decesso.

L'arresto dell'aggressore Il giovane era seguito dai servizi sociali. Incensurato, non aveva mai avuto problemi con la giustizia, nonostante il carattere "collerico", come è stato definito dagli investigatori della squadra mobile che lo hanno identificato. "Le indagini sono state davvero tempestive e serrate", ha sottolineato il procuratore capo, Giancarlo Caselli. "La città, la famiglia dell’anziano e la stessa vittima - ha aggiunto il questore, Aldo Faraoni - meritavano una risposta rapida". La svolta nelle ricerche del giovane aggressore è arrivata ieri pomeriggio. Grazie alle testimonianze raccolte. Gli agenti della mobile hanno individuato un gruppo di ragazzi del quartiere Barriera di Milano ed è scattata la retata. Durante gli interrogatori dei giovani - una decina in tutto - il cerchio si è stretto fino a identificare quello che, "allo stato degli atti" come ha precisato Caselli, è ritenuto il responsabile dell’aggressione. "Che c...

volete da me?", ha cercato di reagire il fermato prima di chiudersi nel silenzio.

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