Il primo gol straniero dell'anno, firmato Jurgen Saumel, regala tre punti e un po' di serenità al Toro. Un gol arrivato a una manciata di minuti dal termine con una botta al volo dal limite dell'area, dopo che a inizio ripresa il guardalinee Lanciani aveva indotto l'arbitro Rizzoli ad annullare per fuorigioco una rete di Amoruso apparsa poi regolare: dopo quanto accaduto nel turno precedente a Genova - e prima ancora a Udine - pareva una maledizione. Svanita quando l'austriaco arrivato in estate a parametro zero dallo Sturm Graz ha battuto Fontana con un sinistro preciso e potente.
È stata comunque una partita ben giocata da entrambe le parti: De Biasi non si è fatto problemi a spedire in panchina Bianchi e Rosina, ovvero l'acquisto più costoso dell'era Cairo e il giocatore sulla carta con più talento della sua rosa. Meglio il classico 4-4-2, con Dzemaili a dipingere calcio e a cercare la porta appena possibile: così, dopo una sberla di Miccoli finita sulla traversa, era lo svizzero arrivato dal Bolton a scheggiare il palo nel primo tempo e a colpirne un altro dopo una decina di minuti della ripresa. Sulla ribattuta Amoruso trovava il gol, subito annullato. Nel giorno del 32° anniversario della scomparsa del vecchio capitano granata Giorgio Ferrini, il Toro non calava di nulla: spingi di qua e spingi di là, con una squadra diventata nel frattempo sempre più offensiva, la squadra di De Biasi passava in uno degli ultimi assalti centrando la terza vittoria stagionale. Al Palermo, rimasto in dieci per l'espulsione di Nocerino, non rimaneva quasi il tempo per organizzare una replica: dopo la vittoria di inizio ottobre a Torino contro la Juve, la squadra di Ballardini torna così a casa con nulla in mano.
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