Marcello Di Dio
da Roma
Torino, Perugia e Salernitana sono le prime vittime della scure della Covisoc, una sorta di Consob del pallone. Ieri fino a tarda notte lunga riunione per emettere il primo verdetto sulle squadre non ammesse ai campionati di competenza. Tre i paletti posti dallorgano di controllo: debiti fiscali in regola, liberatorie dei tesserati ed equilibrio patrimoniale. I casi delle tre società bocciate sono disperati: lIrpef arretrata doveva essere pagata entro il 30 giugno (circa 34 milioni di euro per i granata, 22 per i campani) e per gli umbri cè anche laggravante del mancato pagamento degli stipendi ai giocatori.
In più Torino e Salernitana hanno solo fatto istanza di rateizzazione dei debiti allAgenzia delle Entrate (forse anche oltre i limiti consentiti) ma non hanno mai ricevuto risposta. La norma federale è chiara: entro le 19 del 30 giugno le squadre avrebbero dovuto presentare la documentazione di eventuali contenziosi o transazioni con il Fisco, di fatto mai avviati. Difficile quindi in fase di appello ottenere proroghe ai termini già scaduti, anche per il Torino che pure sta cercando di attestare la buona fede sulla questione della fideiussione falsa da 18,6 milioni di euro. Ieri tra laltro è stato arrestato per truffa lex presidente del Venezia Luigi Gallo: fu lui a far da mediatore per i granata e a fornire la falsa ricevuta di pagamento al club di Cimminelli, intascando anche 1,7 milioni. La società piemontese sarebbe dunque parte lesa, come affermato più volte dallo stesso Cimminelli. Gli appelli di politici e istituzioni si susseguono, ma al momento è più logico pensare a una sopravvivenza di questi club tramite il lodo Petrucci, ovvero al ripescaggio nella categoria inferiore con una nuova società della stessa città.
Anomalo, invece, il caso del Messina, che ha consegnato alla Covisoc la documentazione fiscale sottoscritta con la Direzione regionale delle entrate, nellambito dellautonomia della Sicilia. Lorgano di controllo dovrà stabilire se questa soluzione è ugualmente valida. In caso di mancato sì agli isolani, il ripescaggio in A riguarderebbe il Bologna. Lannullamento della promozione del Torino permetterebbe al Treviso di approdare nella massima serie. Anche se i veneti sono a loro volta sotto osservazione, ma per problemi non gravissimi (forse di tipo patrimoniale e non fiscale). In B, invece, in attesa delle sentenze sul caso Genoa - ieri il presidente del Torino Romero è stato interrogato dallufficio indagini della Figc dopo essere stato chiamato in causa dal patron rossoblù Preziosi («le sue frasi fanno parte di una teoria strampalata, noi non abbiamo mai promesso premi a vincere a nessuno», le parole di Romero) - le retrocesse Vicenza e Catanzaro sostituirebbero Perugia e Salernitana. Rimane alla finestra il Napoli, terzo nella speciale graduatoria dei ripescaggi.
Dopo il pronunciamento della Covisoc, le società non ammesse avranno tempo fino al 12 luglio a mezzogiorno per presentare ricorso alla commissione dappello (la Coavisoc). Le porte resteranno aperte solo ai club bocciati per disavanzi patrimoniali. Tale commissione emetterà il 14 il suo parere «tecnico vincolante» da trasferire al Consiglio Federale che il giorno dopo deciderà gli organici. Prima della consueta trafila di ricorsi (Camera di Conciliazione del Coni, Tar e Consiglio di Stato).
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