Da Torino a Milano così gli aumenti arrivano fino al 30%

Immatricolazioni e passaggi di proprietà alleggeriscono il portafoglio e la colpa è in gran parte dell’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione. L’Ipt è entrata in vigore nel gennaio del ’99. Gli importi da versare sono stabiliti dal decreto del ministero delle Finanze n. 435 del 27 novembre 1998: 150,81 euro per le auto fino a 53 kw; 3,5119 euro per ogni kw in più. La legge affidava poi alle Province la facoltà di aumentare l’importo base per un massimo del 20 per cento. Una maggiorazione salita a un massimo del 30 per cento con la finanziaria 2006. Ed ecco le province che ne hanno subito approfittato per esigere un’Ipt da record: al Nord Milano, Bergamo, Gorizia, Savona, Parma e Torino; al centro Viterbo, Ascoli Piceno, Frosinone, Livorno, Lucca, Pisa; al Sud e nelle isole Palermo, Salerno, Agrigento, Catanzaro, Brindisi, Nuoro e Potenza.

Rincari del 26% a Perugia, del 25% a Bologna, del 20% nella capitale (in compagnia di Bari, Firenze, Genova, Reggio Calabria, Venezia, Trieste, Cagliari, L’Aquila e Urbino). Fanno eccezione Aosta, Bolzano, Brescia, Napoli, Prato e Trento: le uniche a non applicare l’aumento.

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