La ricerca cubana è di casa a Torino. Un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Avana ha studiato per mesi presso i laboratori dell'Istituto di biotecnologie di Torino diretto dal professor Lorenzo Silengo, una nuova molecola che si ritiene possa contribuire in modo significativo alla cura dei malati colpiti da gravi patologie cardiache. L'équipe cubana procede parallelamente alla ricerca relativa alle proprietà della «melusina», sostanza scoperta proprio a Torino e alla quale è stato dato il nome di una fata celtica che si spera possieda notevoli capacità terapeutiche anche in questo caso nelle malattie del cuore. Entrambi gli studi sono possibili grazie ai sofisticati mezzi di ricerca dell'Istituto di biotecnologie la cui specialità è la ricerca sulle staminali. Le molecole individuate hanno dimostrato capacità di stimolare la rigenerazione dei tessuti cardiaci e quindi di contribuire a ristabilire la funzionalità del cuore. La sperimentazione si avvale di un sofisticato ecocardiografo di seconda generazione capace di rivelare lo status delle pareti cardiache. Lo studio dei tessuti viene seguito analizzando lazione delle nuove molecole. In questo modo si può verificare la capacità dei tessuti organici di diventare più spessi e si conta che tale fenomeno possa interessare anche il cuore umano che dopo aver subito gravi malattie ha bisogno di irrobustirsi. Nei laboratori dell'Istituto di biotecnologie si cerca di mettere a punto una sorta di tecnica simile a quella del body building destinata non ai muscoli ma al cuore umano. La verifica dei processi che riguardano i tessuti cardiaci nelle cavie comporta non solo la necessità di disporre di ecocardiografi ultraprecisi, ma anche lo sviluppo di una tecnologia relativa allo studio delle immagini che lo strumento mette a disposizione dei ricercatori. Un settore importante della ricerca dell'istituto torinese si dedica ai know out elettronici per la messa a punto di sempre più sofisticati strumenti diagnostici e questo capitolo rappresenta uno dei settori di sviluppo per il quale c'è in progetto di attrezzare nuovi laboratori in collaborazione con il Politecnico se le mille pastoie burocratiche che attanagliano la ricerca italiana lo consentiranno.
All'Istituto di biotecnologie hanno chiesto ospitalità nomi altisonanti delle ricerca internazionale e delle multinazionali del farmaco, per le quali, caso unico in Italia, si è creata una specie di piccola lista di attesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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