Per vendicarsi, a volte, basta poco. Per esempio unamnesia. Così che luomo che ti ha soffiato la poltrona di sindaco e al quale avrai pensato cento volte al giorno, diventa improvvisamente uno sconosciuto. Sei lì che scrivi una dotta articolessa per il Fatto sulle manovre bancarie a Torino e gli intrecci con la politica. E da ex protagonista di quel mondo tracci scenari, dai sfogo allaneddotica, finché timbatti nel tuo fatale 93. Lanno che forse ricordi meglio di tutti perché tu, Diego Novelli, provi per la terza volta a diventare sindaco di Torino. E pur avendo lasciato il Pci trascolorato nel Pds, ce lhai quasi fatta al primo turno. Sulla tua Rete e sui rifondaroli alleati piove il 46% dei voti. Il secondo turno dovrebbe essere una passeggiata.
E invece, come racconti nel tuo articolo, su «Carlo» Castellani convergono i voti di quasi tutti, «dal Msi alla Lega, dalla Dc ai socialisti». Tutto giusto, caro Diego, tranne un particolare. Chi ti ha soffiato la poltrona non era Carlo, come hai scritto ieri sul Fatto, ma Valentino. Castellani, sintende.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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