Torna in carcere dopo solo 20 ore

Esce dal carcere dove era richiuso per spaccio di droga, espleta velocemente in questura le pratiche burocratiche per l’obbligo di firma, poi, siccome il tempo è denaro, si rimette subito al lavoro, cioè a spacciare droga. Per lui le porte del carcere si rispalancano venti ore dopo la liberazione.
Protagonista di questa vicenda è un marocchino di ventiquattro anni, spacciatore di professione, che la sua professione la prende davvero sul serio. Uscito dal carcere di Savona nel pomeriggio di lunedì, è rientrato a Genova e, diligente, si è subito recato in questura per mettere a punto tutte le pratiche relative all’obbligo di firma che gli era rimasto dopo la detenzione. Ma la tentazione è stata troppo forte e la lontananza dagli affari impossibile da sopportare ancora. Così il giovane ha contattato il suo fornitore di eroina e hashish, ha fatto il «pieno» e si è rimesso a spacciare.

Martedì sera gli investigatori della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Pré lo hanno nuovamente arrestato: insieme alla sua compagna, una brasiliana di 21 anni, spacciava droga nei vicoli del centro storico genovese. La ragazza teneva la droga, lui la vendeva e la dava agli acquirenti. I due sono finiti immeditamente in carcere.

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