Torna Krasic e la Signora sorride

All’ora di pranzo il Ferraris si apparecchia per il rientro di Krasic, che si mangia il Genoa in cinque minuti e porta la Juve al terzo posto in attesa che di vedere come va la cena tra Napoli e Bologna. La protesta dei tifosi che sventolano piatti rossi e blu per far capire che certi orari servono per cacciare le famiglie dagli stadi si concentra subito sul serbo che si presenta con una caduta cui l’arbitro non abbocca. Fischi e ululati, ma Krasic è biondo con gli occhi azzurri: nessuno s’indigna. Nessuno tranne lui, il Nedvev del 2010, che capisce subito che le punte non sono in giornata e, dopo un buon avvio del Genoa, deve pensarci lui. In cinque minuti, tra il 17’ e il 22’ i bianconeri sono due a zero. Dalla destra parte il cross che Quagliarella tocca per Marchisio: il tiro non sarebbe irresistibile, ma rimbalza sul tacco di Dainelli a tre metri da Eduardo che si supera deviando sul palo. Il pallone rimbalza sulla testa del portiere e finisce nell’angolino. Poi Krasic si beve Criscito e il resto della fascia sinistra rossoblù, entra in area e fa 2-0. Il Genoa reagisce, ma i pali (e una buona dose di imprecisione) non lo aiutano.

Toni, solo per tutto il primo tempo, segna solo di mano e si becca il giallo. Nella ripresa i rossoblù spingono con un 3-5-2, Delneri all’occorrenza non si vergogna del 6-2-2 e la partita va avanti a una porta sola, con due occasioni in contropiede sprecate dalla Juve. Che non molla il Milan.

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