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È tornata la «madrina» di tutti i melodrammi

Nina pazza per amore di Giovanni Paisiello. «La Nina è a’ meglio, caro Cavalier Paisiello» sentenziò in napoletano il principe Leopoldo di Borbone al grande musicista pugliese; e questi, pronunciando il titolo di quella sua opera, che riteneva la migliore, si mise letteralmente a piangere. Riscoperta di recente da Riccardo Muti, fu rappresentata la prima volta nel ’700, al Belvedere di San Leucio, fin da allora un luogo speciale, avendo come sfondo la grandiosa reggia di Caserta. L’opera, rappresentata nel 1789, pochi giorni prima della presa della Bastiglia, mise di fatto in scena una grande rivoluzione sociale: Nina, innamorata di Lindoro, ma promessa sposa da suo padre a un miglior partito, lontana dal suo Lindoro, impazzisce; ritornerà in sé solo quando riabbraccerà l’amato. A Villa Mondragone le parti vocali dell’opera di Paisiello saranno sostenute dai giovani cantanti dell’Opera Studio di Santa Cecilia.

Il coro Petrassi sarà guidato da Stefano Cucci; regia di Cesare Scarton; Orchestra Roma Sinfonietta; direttore Francesco Lanzillotta. - Villa Mondragone. Ninfeo Teatro delle Acque. Ore 21.30. Info: 06.3236104. Pietro Acquafredda

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