Tornati a scuola i bimbi della «Fabbri»

Lo show tanto provato non si farà più. Il direttore: «Non mi sembra il caso»

Tornati a scuola i bimbi della «Fabbri»
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Tutti a scuola. O quasi. I quarantadue bambini dell’elementare Fabbri che l’altra mattina si erano sentiti male in chiesa durante le prove di canto - ed erano stati trasportati in ospedale - sono rientrati in classe. «Tranne cinque o sei - ha aggiunto il direttore Gabriele Maragnoli - perché i genitori hanno preferito che si riposassero un giorno in più. Ma quel che conta è che non hanno più avuto disturbi». Stanno bene, insomma. I Pronto soccorso della città e dell’hinterland li avevano già dimessi nel tardo pomeriggio; dagli esami eseguiti scrupolosamente prima a bordo del 118 e poi in ospedale era stata esclusa l’ipotesi di intossicazione, quella che aveva fatto scattare il protocollo di sicurezza. Ovvero: i rilievi ambientali eseguiti dai vigili del fuoco dell’unità chimica, batteriologica e nucleare. E i prelievi di sangue fatti sui primi bambini che hanno accusato malesseri alla ricerca di tracce di monossido di carbonio (il gas killer che non ha odore).
È ancora mistero sulle cause che avrebbero provocato i disturbi: pochi svenimenti, mal di testa e nausea diffusi e in qualche caso difficoltà respiratoria. Tant’è che la palestra dell’istituto di viale Zara era stata subito trasformata in un campo di assistenza con bombole per l’ossigeno, medicinali e materassini a terra. «La mia impressione - ha azzardato il direttore - è che la maggior parte degli scolari si sia impressionata. Succede a noi grandi di avvertire i sintomi di una malattia quando se ne sente parlare e qui può essere successa la stessa cosa. Anche perché diciotto dei bambini che hanno accusato disturbi appartengono a una classe sola». Ancora perplesso il direttore della clinica pediatrica De Marchi, Emilio Fossali: «Non ho mai visto episodi di suggestioni collettive con questi sintomi e neppure colpi di calore con queste reazioni. I bambini che ho visitato qui stavano male. E poi le cresime e le comunioni si fanno sempre in questa stagione e sono cerimonie che provocano più agitazione di una prova di canto».


Peccato per la recita di fine anno che avrebbe coinvolto tutti i 400 alunni della scuola in cori gospel, lo show è compresso definitivamente. «Non è il caso di riproporlo - ha detto il direttore - anche se i bambini si esercitavano una volta la settimana dal mese ottobre. L’anno prossimo penseremo a spettacoli soltanto per piccoli gruppi»

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