Torneo blindato per Ramelli ma tanto rumore per nulla

Si fa. No, non si fa più. Si fa ma senza il patrocinio del Comune. Non si fa per niente. Si fa ma un altro giorno. Alla fine, il torneo di calcetto della destra più o meno estrema per ricordare Sergio Ramelli - assassinato a sprangate nel 1975 da quelli di Avanguardia Operaia - si è fatto, in un Lido blindato, e con un migliaio di militanti dell’ultrasinistra a protestare, poche centinaia di metri più in là, guardati a vista dai carabinieri e dalla polizia per evitare un contatto ravvicinato che non c’è stato: e con i timori della vigilia che - proprio come il cielo plumbeo che ha accompagnato la giornata - non si sono trasformati in temporale.
Il Comune non ha dato patrocinio nè quattrini: «Tutta colpa delle pressioni della sinistra», brontolano gli organizzatori. La Provincia e il consiglio di zona invece hanno detto di sì. Milanosport ha concesso l’utilizzo (a pagamento) dell’impianto di piazzale Lotto, e per questo è stata a sua volta contestata dai centri sociali. Per cercare di smussare le polemiche, gli organizzatori avevano offerto di far giocare le squadre con i nomi dei quartieri di Milano. Invece ieri, al momento del fischio d’inizio, si scopre che sui due campetti di sintetico del Lido si affrontano formazioni dai nomi espliciti: Hammerskin e Azione Giovani, Casa Pound e Azione Studentesca, Forza Nuova e Lealtà & Azione, insomma un catalogo delle organizzazioni della destra in versione braghette corte e scarpini da gioco.
Il calcetto - si sa - non è uno sport particolarmente marziale, le maglie a volte evidenziano qualche chilo di troppo. Ma tant’è, l’importante per loro è esserci, alla luce del sole, ormai sdoganati e fuori dalla clandestinità. E tutti insieme, il che non era affatto scontato, perché tra le tante sigle di questo universo non sempre corre buon sangue, e in passato si è sfiorato lo scontro fisico. Gli Hammerskin, per esempio, considerano i camerati di Forza Nuova quasi dei mollaccioni, e tutti e due pensano che a Casa Pound si facciano troppe menate intellettuali. Ma a premere perché una volta all’anno mettessero da parte le rivalità ci si è messa anche la mamma di Ramelli, e così è stato. Al punto che al torneo di ieri partecipano con due squadre anche i ragazzi di Azione Giovani, che fa parte del Popolo delle libertà e che in genere non è molto benvista dai «duri e puri» del neofascismo.

Ma siccome la fedeltà agli ideali non sempre si traduce in precisione di tiro, è proprio Azione Giovani a vincere il torneo, battendo in finale Forza Nuova, e gli Hammersikin si devono accontentare del quarto posto dietro Monza Militante. «L’anno scorso di questo torneo non si era accorto nessuno - ghigna un portavoce di Forza Nuova - ringraziamo i centri sociali per la pubblicità gratuita».

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