(...) previsto per il 28 ottobre (in concomitanza con quelli di Carraro, Giraudo e Moggi), beh, allora il sospetto monta e rompe gli argini.
Scusi, Mazzoleni, lei oggi sarà sentito dal capo Ufficio indagini Francesco Saverio Borrelli, che cosa dirà?
«Le stesse cose che ho detto lunedì scorso quando sono stato interrogato a Napoli dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci».
Le dica anche a noi, allora.
«In 4 ore di interrogatorio mi hanno lasciato parlare a ruota libera dopo la denuncia che avevo fatto a Striscia. Volevano sapere e capire che cosa cera dietro il mio arbitraggio in Lazio-Cagliari del 22 gennaio 2006».
Già, che cosa le è capitato dopo, ex arbitro Mazzoleni?
«Intanto precisiamo che non sono un ex. Sono rimasto nellAia e allinterno dellAssociazione voglio condurre le mie battaglie per avere chiarezza. Da effettivo sono passato nel ruolo speciale dove si può arrivare fino a 45 anni, ho chiesto di continuare ad arbitrare e mi toccherà magari andare in terza categoria. Ma ci andrò».
Bel gesto, ma spieghi meglio.
«Intanto non è vero che ho parlato solo adesso della telefonata fattami da Mattei prima di Lazio-Cagliari. Ho saputo il 9 luglio dai giornali di essere stato dismesso, come si dice nel nostro gergo. Mattei mha chiamato e mi ha detto: Cocco mio, sei fuori. Ho contattato Agnolin che mha chiesto di mettere tutto per iscritto. E il 14 luglio ho portato personalmente la lettera a Roma, chiedendo un colloquio e spiegando anche lantefatto di Lazio-Cagliari, ma solo dieci giorni dopo mi è arrivata la comunicazione ufficiale dellAia e nessun altro contatto con il commissario straordinario degli arbitri».
E poi...
«Allora ho preso carta e penna e ho scritto ben quattro lettere, in date successive, al commissario Guido Rossi e ad Agnolin, non ottenendo alcun tipo di risposta. Però intanto mera arrivato un deferimento per aver rilasciato unintervista alla Gazzetta dello sport, e ora me ne arriverà un altro per questa al Giornale. Ma io vado avanti perché so di essere dalla parte della ragione».
Mattei la voleva ammorbidire pro Lazio prima della gara allOlimpico con il Cagliari, ma lei ha espulso due biancocelesti: Liverani e Siviglia. Pensa che sia stata la Lazio a decretare la fine della sua carriera?
«Lazio, Lotito o poteri forti, non lo so. So solo che dallosservatore avevo preso una votazione di 8,40 (giudizio molto buono ndr), trasformata poi da Mattei in 8,20 (buono) e che sono stato messo a riposo per 5 domeniche, quando il fermo tecnico avviene solo di fronte a una votazione inferiore all8. Quando sono rientrato in Ternana-Verona, losservatore Ceccarini di Pesaro mi ha dato 8,35, motivando che ero un arbitro di assoluto valore, ma troppo teso perché avevo risentito dello stop. Ho richiesto allAia gli atti di tutte le partite, tramite lavvocato Edoardo Chiacchio, e ho riscontrato più di una irregolarità o stranezza. Tutti fatti che ho riferito ai magistrati napoletani».
Perché non è andato al Tar?
«Così mi sarei escluso dalla Federcalcio, per violazione della clausola compromissoria. Preferisco seguire i binari della giustizia sportiva: Camera conciliazione e ora Arbitrato. Perché voglio essere reintegrato.
Ma Agnolin non sta preparando un codice etico?
«Un codice etico a noi che facciamo gli arbitri non linsegna nessuno, perché è già radicato in noi, nel nostro Dna».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.