Torvaldaliga: il Tar dà torto alla Regione

Claudio Pompei

Il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto in parte il ricorso presentato da Enel contro il blocco dei lavori di riconversione della centrale elettrica di Torrevaldaliga Nord disposto dalla Regione. In particolare, si legge nel dispositivo dei giudici amministrativi della prima sezione ter, il Tar «accoglie il ricorso introduttivo e, per l’effetto, annulla gli atti impugnati; accoglie, nei sensi e nei limiti di cui in motivazione, l’impugnativa proposta con i motivi aggiunti e, per l’effetto, annulla in parte gli atti impugnati; respinge le richieste di risarcimento dei danni». Il ricorso introduttivo, quello accolto, è quello con cui l’Enel chiedeva l’annullamento dell’ordinanza firmata il 10 febbraio scorso dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, con cui venivano interrotti i lavori per la realizzazione delle opere a mare collegate ai lavori di riconversione a carbone della Centrale Enel di Torvaldaliga Nord a Civitavecchia. I motivi aggiunti, quelli accolti in parte, fanno riferimento alla delibera di giunta regionale del tre aprile scorso che in sostanza ricalca l’ordinanza di Marrazzo, pur revocandola. Per comprendere quali siano i limiti in cui viene accolta in parte l’impugnativa proposta con i motivi aggiunti bisognerà attendere le motivazioni della sentenza.
A fronte di una sentenza che permette all’Enel di continuare i lavori per la riconversione della centrale, no coke, verdi e ambientalisti ostentano soddisfazione e sostengono, invece, che il Tar avrebbe accolto le loro indicazioni. Evidentemente l’euforia per la vittoria del centrosinistra a Roma deve aver ottenebrato i sensi agli ambientalisti. Oppure, avendo ormai un ministro verde all’Ambiente, sono certi che, prima o poi, la politica riuscirà a stravolgere perfino le sentenze dei giudici. Eppure, all’interno del centrosinistra, lo stesso Marrazzo e il presidente della Provincia Gasbarra hanno usato molta cautela nel commentare la decisione del Tar, che perfino per Rifondazione comunista «va rispettata». Tutti auspicano, ovviamente un tavolo di confronto per arrivare, seguendo altre strade, a bloccare la riconversione a carbone. Ma c’è addirittura chi, come Donato Robilotta della Rosa nel pugno, esulta: «Sono particolarmente soddisfatto della sentenza definitiva del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso nel merito dell’Enel e dà il via libera alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia. Mi auguro adesso che nessun altro soggetto istituzionale ponga ostacoli e che i lavori possano procedere celermente, perché abbiamo bisogno di diversificare le fonti energetiche per evitare la totale dipendenza dal gas, il cui costo, essendo legato all’andamento di quello del petrolio, ha fatto impennare la bolletta energetica».
Secco il commento di Fabio Desideri, capogruppo della Lista Storace alla Regione: «È stata sconfitta la linea oltranzista del presidente della Giunta regionale e soprattutto dell’assessore all’Ambiente, ed è prevalso il buon senso della ragione dettato dalle normative vigenti».

«Accogliendo le posizioni dell’Enel - ha detto Desideri - il tribunale amministrativo ha, di fatto, legittimato le critiche che negli ultimi mesi abbiamo rivolto all’amministrazione regionale che, con i provvedimenti di blocco dei lavori messi in atto, tentava di riportare il nostro territorio indietro di decenni, sotto i punti di vista dello sviluppo e dell’approvvigionamento energetico». «Auspichiamo - ha concluso Desideri - che ora il centrosinistra alla guida del Lazio intraprenda un percorso di ragionevolezza nell’interesse dei cittadini».

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