Toscana L’assessore al Perdono che partì in missione prima di avere l’ufficio

Capisci che la battaglia è persa quando lo ascolti parlare. Massimo Toschi dice cose tipo: «Non dobbiamo restare prigionieri di piccoli orizzonti. Se così sarà, presto vedremo, nel Medio Oriente e nel Mediterraneo, il grande albero di una nuova convivenza di popoli, di Stati e di culture». Roba che ti pare di stare all’Onu, solo che sei a Pisa, e lui, Toschi, è solo un assessore della regione Toscana. Alla Cooperazione internazionale, però, con specifico mandato alle «iniziative con la riva sud del Mediterraneo». A vedere come cresca l’albero di cui sopra, Toschi ci va di persona. La prima missione l’ha fatta che ancora non aveva preso possesso dell’ufficio, era il 19 maggio 2005, lui era stato nominato da appena dieci giorni e già sbarcava in Tunisia. Poi via, rotta su Cuba.

C’era Fidel Castro che aveva appena espulso i giornalisti dall’isola e lui, forte dell’altra sua delega, quella al Perdono, si era catapultato a perdonare il líder maximo, denunciando la mancanza di rispetto dei diritti umani, epperò sostenendo l’utilità di mantenere rapporti col popolo cubano, in fondo fra le sue deleghe ci sono anche la lotta alla pena di morte e la promozione dei diritti umani, ma anche la riconciliazione fra i popoli e la «promozione del dialogo sull’interdipendenza». Ogni volta che Toschi parte, il capogruppo di An Maurizio Bianconi scrive al presidente della giunta Claudio Martini se non sarebbe il caso di risparmiare qualche soldo. La risposta è sempre la stessa: no, grazie.

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