Antonio De Curtis, in arte «Totò», darà il nomee a una via della città. Anche a Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman saranno intitolate tre strade. Tutte al quartiere Adriano-Marelli, ieri la giunta ha scelto di dedicarlo ai quattro grandi attori del cinema. Bene. Ma da più parti sorge spontanea una domanda: che fine ha fatto la volontà del sindaco di intitolare una via a Craxi? Dopo cinque mesi di silenzio, forse qualcosa si muove. Lunedì mattina Letizia Moratti incontrerà a Palazzo Marino Stefania Craxi, la figlia del leader socialista scomparso dieci anni fa, e largomento sarà ovviamente al centro della discussione. E sarebbe inevitabile, visto che lo stesso giorno alle ore 18 lonorevole Craxi e Stefano Pillitteri, suo cugino ma anche lassessore ai Servizi civici della giunta Moratti, taglieranno il nastro della mostra «Craxi, punti di vista» organizzata dalla Fondazione Craxi al Museo dei Martinitt e Stelline di corso Magenta 57. Fino al 31 luglio in quella che fu una delle sedi del partito socialista in città saranno esposte quarantatrè litografie realizzate dallex presidente del Consiglio in due periodi, una parte in Italia (tra il 1978 e il 99) e la seconda durante gli anni dellesilio ad Hammamet. Una mostra che «disvela luomo, le sue passioni, i sentimenti che ne hanno guidato la vita, tutto quel complesso di idee, convinzioni, emozioni che la personalità politica spesso nasconde, sottolinea la Craxi. Una mostra che ha il patrocinio del Comune.
Inevitabile, dunque, tornare alla promessa del sindaco il giorno prima di capodanno: «Intitoleremo una via a Bettino Craxi». Subito prima o dopo il 19 gennaio, giorno della morte del leader socialista era lipotesi della Moratti. Con sopralluoghi dei suoi collaboratori in diverse zone papabili, anche se la rosa si era concentrata subito tra via Foppa, dove Craxi viveva, e via Dezza. Apriti cielo. Consiglio comunale infuocato, una manifestazione di piazza pilotata dal leader dellItalia dei valori Antonio Di Pietro e Beppe Grillo. Intorno a via Dezza i residenti hanno cominciato immediatamente a raccogliere firme per dire «no, grazie: non vogliamo andare in un parco intitolato ad un uomo che si è sottratto alla giustizia». Anche il capogruppo della Lega Matteo Salvini inviò per lettera al sindaco la linea del Carroccio: «Ribadiamo la nostra ferma e seria contrarietà a qualsiasi intitolazione a Craxi di via, giardino o albero. Craxi non è esempio da indicare ai milanesi. Se io andassi con mio figlio a giocare in un giardinetto intitolato a Craxi avrei qualche difficoltà a spiegargli in che luogo si trova». E visto che erano tempi di campagna elettorale, alla fine il sindaco se la cavò prendendo tempo: lintitolazione della via arriverà - annunciò - solo al termine di «un percorso più generale di rivalutazione degli anni Ottanta, aperto da un convegno con storici, politici ed esponenti della società civile». Ora chissà che i tempi siano maturi. Di certo, Stefania Craxi chiederà una risposta certa. Già un mese dopo lanniversario della morte del papà Bettino non aveva nascosto la propria amarezza nel constatare che il tema della via era caduta nel dimenticatoio ai piani alti di Palazzo Marino.
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