Se Totti manda a quel paese Campagnolo che ha avuto il coraggio o la spudoratezza di parargli un rigore, che notizia è? È roba di football, antico. Basta riscaldare la memoria. Suppergiù accadde una cosa del genere ma a ruoli invertiti allalba dei favolosi anni sessanta. Dunque era il ventisette settembre del 1959, la Juventus giocava a Padova, trasferta facile, nonostante la tradizione calda dellAppiani. Dopo sei minuti gol di Cervato, primo tempo senza altri scossoni. Finalone con insulti e baruffa. La Juventus segna con Stacchini al minuto 85, poi all87 il terzo gol è di Stivanello. Quelli del Padova hanno il fumo agli occhi quando larbitro Marchese di Napoli fischia un calcio di rigore a favore della Juventus. Enrique Omar Sivori prende il pallone e cammina verso larea dei patavini, Pin, il portiere, gli va incontro e lo prega di non infierire: «Per favore, state già stravincendo, non farmi fare unaltra brutta figura». El Cabezon è più perfido di una vipera, scuote il testone, rassicura il portiere: «Te lo tiro alla destra, tranquillo». Pin risponde con un mezzo sorriso, riprende la posizione tra i pali, la rincorsa di Enrique Omar è breve ma nervosa, come sempre accompagnata da un lieve saltino iniziale, il sinistro dellargentino è secco, la traiettoria è destinata alla sinistra di Pin che intanto si è coricato dalla parte opposta, secondo avviso del collega. Scene di mezzo giubilo tra gli juventini, urla e strepiti tra i veneti, in campo e sulle gradinate. Pin è una furia, corre allinseguimento di Sivori che se la svigna come sempre, con i calzettoni addormentati sulle caviglie e le ginocchia alte per la corsa vigliacca, mentre lAppiani è un insulto alle divinità tutte, fatta eccezione per il vicino santo Antonio. Non è mica finita qui. Enrique Omar Sivori passa le vacanze estive a Grado, sito nel quale altri calciatori si curano con le sabbiature. Il numero dieci juventino segue le stesse pratiche termali e va in spiaggia a cercare qualche guapa nostrana.
Ma prima di mettere piede in qualunque stabilimento balneare, prima di entrare in un qualsiasi bar si alza il bavero della maglietta o camicia e domanda con un filo di voce preoccupata: «Avete visto per caso Pin?». Storie di un altro secolo. Il pupone sappia, Campagnolo impari. Alla prossima.Totti e i ricorsi del pallone Quando Pin inseguì Sivori
Largentino fece finta di accordarsi col portiere del Padova, ma poi lo beffò
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.