Totti a Firenze per rompere un tabù Viola alla carica con l’inno della Roma

Il giallorosso cerca la prima rete al Franchi e sfida Toni per la classifica dei bomber

da Firenze

Sfida sentita quella di oggi al Franchi. Se le distanze in classifica ammortizzano la rivalità sportiva, nulla cambia a proposito della spinta passionale di cui le due compagini beneficiano. Ma Fiorentina-Roma di quest’anno si presenta senza quella caratteristica legata alla tensione che le due tifoserie hanno nella storia recente alimentato. La riapertura del «Franchi» ai soli abbonati viola impedisce la presenza dei sostenitori giallorossi creando un problema in meno all’ordine pubblico, lasciando più spazio alle questioni tecniche e di prospettiva.
Senza il «meno quindici» con cui i viola hanno iniziato questo torneo, avremmo raccontato di una partita tra due squadre che esprimendo il miglior calcio degli ultimi mesi si sarebbero date battaglia per la piazza d’onore per la Champions senza preliminari. Champions che i giallorossi stanno oltremodo onorando facendo le veci di quella Fiorentina che i gol di Toni avevano spinto in Europa ma che Calciopoli aveva riaffossato. Ormai non c’è più tempo per i rimpianti, le due squadre sono di fronte ognuna con i propri obiettivi. La Roma forte della piazza d’onore con Totti capocannoniere (mai in gol però a Firenze nella sua carriera), la Fiorentina impegnata di rincorsa, con propositi Uefa ma anche qualche sogno in più e con un Luca Toni anche lui a rincorrere nella classifica dei bomber. E la sfida diretta tra i due campioni del mondo è sicuramente uno dei motivi di interesse principali. «Toni e Totti sono due giocatori così diversi ma altrettanto forti - dice il tecnico della Roma Spalletti -. Il centravanti viola è grandissimo come potenza di testa, mette a terra qualsiasi cosa venga buttata in mezzo. Lo so perchè l’ho allenato a Empoli, anche se fu una stagione particolare: non giocò molto, era giovane e aveva il servizio militare, ma ci fu comunque molto utile. Le cose in velocità e palla a terra che ha Francesco però Toni non le ha. Se li avessi a disposizione insieme non ci sarebbe molto da stare a pensare, cambierei modulo e li farei giocare uno accanto all’altro, come in Nazionale». E sulla partita, nella quale dovrà rinunciare a Chivu (ancora con il naso fratturato), dice: «Bisogna provare a vincere, ogni altro atteggiamento potrebbe essere pericoloso, abbiamo di fronte la terza forza del campionato».
I numeri della vigilia parlano di una compagine viola che va a segno regolarmente sul proprio terreno da ben 36 gare consecutive, la difesa della Roma è avvisata. Il tandem viola Toni-Mutu (con il rumeno che ha nei capitolini uno dei suoi bersagli preferiti) fair play o no, è la miglior coppia del campionato. Sarà un ulteriore stimolo per Mexes, fresco convocato dal ct transalpino Domenech, arginare l’assalto dei padroni di casa. La Roma non ha mai, in questo campionato, chiuso un match sullo 0-0 e nel 2007 non ha ancora vinto in trasferta, Lione esclusa.
La vigilia viola è trascorsa senza particolari preoccupazioni legate alla formazione, tutto l’interesse è per un’avversaria forte. L’allenatore della Fiorentina Prandelli rivela un segreto dello spogliatoio: «Totti ha portato i compagni a cena fuori? Da settimane sento i ragazzi ascoltare ogni tanto l’inno della Roma e i nostri tre infortunati, Santana, Gobbi e Donadel, hanno chiesto di venire in ritiro con la squadra: questo è un segnale importante». L’ex Prandelli stima molto gli avversari: «Affrontiamo una squadra importante, che gioca un grande calcio e che è fra le prime otto a livello europeo. Sarà una partita sentita per tutte e due le formazioni, quanto ai miei sarà importante valutare anche l’aspetto legato alla personalità. Dobbiamo sfruttare tutte le nostre caratteristiche, aggiungendo la giusta cattiveria». L’ultima battuta su Totti: «Non sono sorpreso di vederlo in testa ai marcatori, è un giocatore straordinario che in carriera ha sempre segnato e pur avendo giocato in varie zone del campo».

Il capitano della Roma ha parlato ieri al Tg1: «La mia vittoria più importante è quella di indossare ogni volta la maglia della Roma. Tra la Roma e la nazionale devo preferire per forza la prima, non ho mai avuto mai dubbi e mai l’avrò».

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