Toyota, entro il 2010 un milione di «ibride» In attesa dell’idrogeno

nostro inviato a Ginevra

«Safety and energy», sicurezza ed energia, sono i due obiettivi fondamentali di Toyota confermati al Salone di Ginevra, che chiude oggi. Katsuaki Watanabe, presidente del primo gruppo automobilistico giapponese, fondato 70 anni fa e a un passo dall’olimpo mondiale con una produzione che quest’anno supererà i 9,34 milioni di veicoli (considerando le consociate Daihatsu e Hino), ha parlato della «mission» e delle prospettive di Toyota.
«Puntiamo al miglioramento della qualità, a essere ancor più competitivi, alla crescita delle risorse umane, ma il nostro obiettivo fondamentale – ha affermato – è contribuire allo sviluppo sostenibile della società. Per questo dedichiamo grandi risorse ai progetti per il rispetto dell’ambiente, il risparmio energetico, una maggiore sicurezza. Nel mondo sono molti i Paesi che attendono di poter disporre di auto per migliorare la propria mobilità, altri Paesi, dove i mercati sono quasi saturi, attendono l’impiego di quelle tecnologie avanzate che consentono la riduzione dei consumi e delle emissioni. Il mercato mondiale di auto crescerà ancora nel medio e lungo termine e Toyota vuole contribuire con impianti realizzati in quei mercati dove la domanda è elevata». Nel 2007 entreranno in produzione nuove fabbriche in Usa, Russia, Cina e Thailandia.
Le auto ibride sono state una prima grande risposta di Toyota al risparmio energetico: nel 1997 la Prius si è imposta all’attenzione mondiale proprio con la sua tecnologia avanzata che abbina un motore a scoppio e un motore elettrico. Questa soluzione è stata progressivamente estesa ai modelli Lexus.
A Ginevra, il vicepresidente di Toyota e responsabile dell’area qualità e sviluppo, Masatami Takimoto, ha illustrato i progressi tecnologici che migliorano l’efficienza e le prestazioni dei motori nell’attesa dello sviluppo di nuove soluzioni alternative: dal bio-fuel, all’elettricità, all’impiego dell’idrogeno. I combustibili biologici sviluppati fino a oggi hanno un’instabilità che può ripercuotersi sulla durata dei motori. Toyota sta sviluppando una tecnologia chiamata «hydro–fine oil» in collaborazione con Nippon Oil Corporation. Il combustibile così ottenuto ha un’eccellente stabilità di ossidazione e caratteristiche simili a quelle del diesel convenzionale. Questo nuovo combustibile verrà impiegato a Tokio, in via sperimentale, su veicoli del trasporto pubblico. Una collaborazione di Toyota con altri costruttori di auto anche europei dovrebbe portare all’impiego in alcuni mercati.
I grandi cambiamenti si avranno solo quando si diffonderanno i motori a idrogeno. La prima auto al modo alimentata a idrogeno, la Fuel cell hybrid vehicle (Fch) è stata venduta da Toyota nel 2002. Da allora la tecnologia è stata costantemente perfezionata e l’impiego, soprattutto alle bassissime temperature è divenuto più pratico e maggiore l’autonomia.

Tuttavia i costi di questi propulsori sono ancora alti e si devono realizzare costose reti di stazioni di rifornimento. Nel medio termine saranno le auto ibride quelle che avranno il maggiore sviluppo: entro il 2010 Toyota ne venderà un milione l’anno.

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