Lorenzo Scandroglio
Un grande seracco - una valanga di ghiaccio e neve - è precipitato ieri attorno alle 16.30 sopra Chamonix, sul versante francese del Monte Bianco (4810 metri), travolgendo almeno due cordate. Il bilancio apparentemente definitivo è di un morto, due feriti trasportati allospedale e altri tre coinvolti dal crollo ma illesi. Il Comandante del Peloton dhaute montagne di stanza nella nota località alpina francese, monsieur Bozòn, ha confermato che «si tratterebbe di un cittadino inglese di ventotto anni, probabilmente del corpo militare britannico. Si trattava di una cordata di tre alpinisti, tutti connazionali».
La via su cui si è abbattuta la valanga è la cosiddetta «normale» e pertanto è assai frequentata, specie in questo periodo dellanno quando si concentrano la maggior parte delle ascensioni al Monte Bianco e a tutte le cime dellarco alpino. I seracchi appaiono come enormi bastionate incombenti generalmente su un salto di roccia su cui il ghiaccio, scorrendo verso valle, con frequenza variabile, precipita. A volte si tratta di «scariche» di scarsa entità. A volte di grande portata. Meglio evitare di intercettarne la traiettoria altrimenti sappiamo come può andare a finire. È di poco più di un mese fa il caso dellalpinista italiano Kristian Kuntner che, sullAnnapurna, in Himalaya, rimase vittima proprio di un crollo analogo.
In questo caso, su una delle vie più frequentate del Bianco, il fronte era enorme: circa 500 metri di ampiezza. La miscela micidiale di ghiaccio e neve ha cominciato a precipitare da quota 4000 per fermarsi a 3570 metri sul livello del mare. Poco sotto, al rifugio Cosmiques, la valanga è stata avvertita con un boato e con limmancabile polverone bianco che si è alzato per parecchi metri. «Gli altri tre alpinisti coinvolti sono spagnoli - continua il comandante della Gendarmerie di Chamonix - ma ne sono usciti solo con un grande spavento e qualche piccola contusione. Avrebbe potuto succedere una tragedia di ben più ampie proporzioni se soltanto fosse successo una o due ore prima, quando le cordate in discesa dalla cima del Bianco formano una vera e propria fila. E poi oggi il tempo non era granché, con uninevitabile diminuzione del flusso».
L allarme è stato dato da altre cordate che erano nelle vicinanze. Gli uomini del soccorso alpino francese sono intervenuti con tempestività e in parecchie decine. «La valanga - conclude Bozòn - ha trascinato la cordata verso il basso facendo precipitare gli alpinisti in un crepaccio sottostante. La vittima è rimasta sepolta sotto uno strato di detriti acuminati di ghiaccio e abbiamo dovuto scavare per estrarre il corpo».
Il bilancio dellepisodio di ieri sopra Chamonix potrebbe essere aggravato da altri casi ancora aperti sul resto del massiccio più alto dEuropa. Sono infatti ancora in corso le ricerche da parte del soccorso alpino italiano di due spagnoli e di due francesi che mancano rispettivamente allappello da cinque e sei giorni.
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