Le tragiche illusioni di una farfalla

Pietro Acquafredda

La storia, sempre affascinante, della «farfallina» (Butterfly, in inglese, significa, appunto, «farfalla»), la tenera Cio-Cio-San, ingannata dal crudele ufficiale della marina militare americana, Pinkerton, torna a Caracalla come primo titolo d’opera (dopo il balletto La Vestale) della stagione alle Terme.
Vi torna nella medesima realizzazione realizzata l’anno scorso per la prima volta da Renzo Giacchieri, e con il medesimo cast nei ruoli principali (Isabella Kabatu nel ruolo del titolo, Roberto Aronica in quello di Pinkerton; Renata Lavanda come Suzuki e Giovanni Meoni, Sharpless) oltre che con il medesimo direttore della passata stagione, Donato Renzetti, sul podio dell’orchestra e coro dell’Opera di Roma. Una ripresa in piena regola, come del resto accadrà anche per la successiva Aida, mentre l’unica novità si avrà con Turandot affidata per la regia a Henning Brockahus.
Renzo Giacchieri, artefice della «parte visiva» di Butterfly, ha voluto sull’ampia pedana che funge da palcoscenico, in posizione avanzata rispetto alle monumentali rovine delle terme, un ponte di legno, dal quale far entrare ed uscire i personaggi; ad un lato una casetta, in stile giapponese. A quel ponte, nel secondo atto, è ancorato un fondale con il conosciutissimo «tsunami» del pittore giapponese dell’800, Hokusai. I pannelli con il grande tsunami, si schiudono come un paravento, alla fine del secondo atto, per lasciare intravedere un Giappone floreale, delicato e rassicurante, nel punto in cui la disgraziata fanciulla, Butterfly, coltiva la speranza che Pinkerton sia tornato, per restare definitivamente con lei. Si esaurisce qui il Giappone oleografico della tradizione. Allo spettacolo, che ci sembrò efficace, nella sua tragica immobilità, vogliamo credere che Giacchieri abbia tolto qualche elemento che risultò di troppo ed anche inutile l’anno scorso, come l’insistenza sulla bandiera americana e la caciara della ciurma di attendenti dell'ufficiale Pinkerton. Se si abbandona la strada oleografica, e si opta per una scena ed uno spettacolo «minimalisti» non ci si può pentire strada facendo e cambiare prospettiva.
L’Atac fa sapere che nei giorni di recite a Caracalla, saranno potenziate le linee di bus interessate, ed il servizio sarà attivo fino all’1.30.

Inoltre, la linea speciale Archeobus effettuerà negli stessi giorni, alcune corse, partendo da Piazza dei Cinquecento. Informazioni: 800.43.17.84.
Terme di Caracalla. Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Sabato 8, ore 21. Repliche domenica 9, martedì 11 e mercoledì 12. Biglietti da 25 a 110 euro. Botteghino: 06.4817003.

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