Il tramonto della Jervolino sembra una fuga da Napoli

A sinistra scalpitano quattro aspiranti successori, tutti della Margherita

Il tramonto della Jervolino sembra una fuga da Napoli

Carmine Spadafora

da Napoli

Mentre Rosetta sfoglia la Margherita - mi ricandido, non mi ricandido - le varie anime del partito di Francesco Rutelli si stanno già da giorni giocando la partita sul nome del successore della Jervolino. Scontato che la scelta del candidato spetti alla Margherita - con la benedizione anche del capo della Quercia Piero Fassino - le primarie saranno fra il senatore Giuseppe Scalera, il deputato Riccardo Villari e l'assessore regionale al Turismo, Teresa Armato, per la verità gradita più ad Antonio Bassolino che agli ex dc, a cominciare dal segretario regionale del partito, Ciriaco De Mita. A questi tre aspiranti va aggiunto un outsider: il rettore dell'università di Salerno, Raimondo Pasquino, calabrese di nascita ma napoletano di adozione e legato all’ex segretario Dc. Intanto, Rosetta, ormai agli sgoccioli del mandato, assediata ogni giorno nel «suo» Palazzo San Giacomo da migliaia di manifestanti che invocano il lavoro, la casa, una città più vivibile, dal Big Talk 2, organizzato dalla Margherita a Milano, fa sapere: «Se mi chiedessero se voglio l'esercito a Napoli direi subito di no ma se mi chiedessero che cosa fare contro l'illegalità, direi “datemi diecimila posti di lavoro e diecimila case”».
Replica Salvatore Lauro, senatore di Forza Italia. «La città è completamente abbandonata a se stessa. Manca lo sviluppo, basta vedere che cosa è successo a Bagnoli, dove si è pensato a costituire una società la cui attività non è ben chiara ma è molto brava a sperperare denaro pubblico». Lauro è indicato da alcune componenti della società civile quale candidato sindaco adatto per il centrodestra. «La Jervolino chiede diecimila case? Allora - suggerisce - dovrebbe cominciare a gestire meglio le migliaia di appartamenti che il Comune direttamente o indirettamente gestisce malissimo». E sulla questione lavoro, il senatore azzurro, dice: «Si può creare lavoro solo con la programmazione ma l'attuale sindaco e il suo predecessore, Antonio Bassolino, non sono stati in grado di farlo. Solo la cattiva amministrazione può spiegare che il fatto che Napoli secondo il Sole-24 ore sia agli ultimi posti in termini di vivibilità, mentre Sorrento, in provincia, è ai primi posti».
Nell'entourage della Margherita napoletana spiegano «che Rosetta in cuor suo ha già scelto di abdicare ma vuole avere un ruolo importante nella scelta del suo successore, per uscire a testa alta da Palazzo San Giacomo». Il problema Jervolino, che rischia di diventare un caso, riguarderebbe, spiega un giovane militante, «solo il nuovo ruolo da assegnare al sindaco uscente». «Potrebbe avere - si chiede - un’importante commissione, come l'Antimafia, in caso di vittoria dell'Unione alle politiche. Ma si accontenterà?».

Chi invece non si rassegna all'idea di una Jervolino rinunciataria è uno dei tre candidati a sostituirla, il senatore Scalera, neopresidente dell'Ordine dei medici. «Noi puntiamo sulla Jervolino, ha lavorato con serietà, dedizione e impegno. Sappiamo di chiederle un grande sacrificio ma sappiamo anche che la sua autorevolezza è il punto di incontro dell'intera coalizione».

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