Transizione energetica

Sostenibilità e energia: i nuovi piani europei

Ecco cosa sta succedendo in Europa sulle politiche energetiche

Sostenibilità e energia: i nuovi piani europei

Quasi 300 miliardi di euro di cui 225 da immettere sotto forma di finanziamenti e sovvenzioni, e altri 75 come prestiti. Sono queste le cifre di Repower EU, il piano di investimenti dell'Europa per rendersi autosufficiente, nei prossimi 5 anni, dall'energia fornita dalla Russia.

La crisi legata allo scoppio della guerra in Ucraina, difatti, ha reso ancora più evidenti le criticità del sistema di approvvigionamento energetico sia a livello comunitario che di singoli stati membri, rendendo necessario un piano che andasse nella direzione dell'autosufficienza, autosostentamento, resilienza e sostenibilità. L'Ue, così, ha messo a punto Repower EU. Ma vediamo di cosa si tratta.

Cosa è il REPowerEU

Con Repower EU la Commissione ha tentato di dare una risposta in grado non solo di prospettare traiettorie di lungo periodo, ma anche di dare risposte immediate, date le esigenze di energia a livello comunitario e il costante aumento dei prezzi che si sta pesantemente facendo sentire su consumatori, famiglie e imprese.

Pertanto la prima linea di azione è quella del risparmio energetico (energy saving) attraverso un aumento dei target di efficienza energetica che sono passati dal 9% al 13%, come previsto con la direttiva EED nell'ambito del pacchetto Fit for 55 e che andranno a modificare le direttivie EPBD sull'efficienza energetica degli edifici.

Inoltre, l'Ue spera che attraverso il corretto comportamento da seguire per industrie e famiglie (abbassare la temperatura dei boiler fino a 60°C) si possa procedere ad un ulteriore taglio del 5% della dipendenza dell'Europa dal gas e dal petrolio russo. Sempre in questa direzione, la Commissione sta pensando ad un'iniziativa legislativa finalizzato all'aumento della quota dei veicoli ad impatto zero tra quelli presenti nelle flotte di veicoli pubbliche e aziendali.

Altro tema fondamentale riguarda, logicamente, quello della diversificazione delle forme di approvvigionamento; attraverso la EU Energy Platform la Commissione avrebbe messo a punto un meccanismo volontario al fine di mettere in comune le domande, così da avere prezzi migliori nell'acquisto.

Tra queste ipotesi, ad esempio, ci sono i partenariati dell'Ue con i paesi terzi finalizzati all'acquisto collettivo di gas e idrogeno così da migliorare la resilienza facendo diminuire, contestualmente, i prezzi. A tal fine la Commissione sarebbe sul punto di creare una task force sugli acquisti congiunti di gas a livello comunitario.

Sul versante dei prezzi, invece, al fine di calmierarli, l'Ue sta supportando acquisti comuni di gas e obblighi minimi di stoccaggio. Lo scorso 23 marzo, dando seguito alla comunicazione REPowerEU e alla dichiarazione di Versailles, la Commissione ha presentato una proposta legislativa che prevede, come obbligo, un livello minimo di stoccaggio del gas per il prossimo inverno fissato all'80% così da garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico. Il vincolo resterà anche per gli anni successivi fissando al 90% il livello minimo.

Infine, oltre al tema del risparmio energetico e dell'approvvigionamento, la Commissione ha messo mano ad un piano di autosufficienza. Il vero tema, difatti, è quello di produrre autonomamente energia, ma come?

Se resta aperto il dibattito sul nucleare e sulle fonti non totalmente rinnovabili, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It, sull'altro versante resta la questione degli investimenti sulle rinnovabili e sull'energia pulita. Tra i finanziamenti prioritari c'è quello sul fotovoltaico; con la nuova EU Solar Strategy, che prevede l'obbligo all'istallazione di tetti fotovoltaici ad altissimo potenziale, la commissione prevede (alcune stime parlando del soddisfacimento addirittura del 25% dell'intera domanda interna europea).

Secondo quanto previsto, entro il 2026 tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici con un’area utile maggiore di 250 mq saranno tenuti all'istallazione, mentre dall'anno successivo scatterà anche per gli edifici già esistenti così che, entro il 2029, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno avere tetti solari dal 2029.

Il Green New Deal

Se REPowerEU rappresenta il pacchetto di investimento, è il Green New Deal europeo a stabilire gli obiettivi e le politiche da mettere in campo a livello comunitario in tema di politiche di sviluppo sostenibile.

È attraverso questo programma che l'Europa indica la strada da seguire per realizzare questa profonda trasformazione. Tutti i 27 Stati membri hanno assunto l'impegno di fare dell'UE il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Per raggiungere questo traguardo si sono impegnati a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Per raggiungere tali obiettivi il Green New Deal prevede:

  • Rendere i trasporti sostenibili per tutti: riduzione del 55% delle emissioni delle automobili entro il 2030; riduzione del 50% delle emissioni dei furgoni entro il 2030; zero emissioni prodotte dalle automobili nuove entro il 2035.
  • Guidare la terza rivoluzione industriale: 35 milioni di edifici potrebbero essere ristrutturati entro il 2030; 160.000 nuovi posti di lavoro verdi potrebbe essere creati nel settore dell'edilizia.
  • Realizzare un sistema energetico più pulito: -40% come nuovo obiettivo in materia di energia rinnovabile per il 2030; -39% come nuovi obiettivi di efficienza energetica per il 2030 per il consumo di energia finale e primaria.
  • Ristrutturare gli edifici per uno stile di vita più ecologico
  • Lavorare in sintonia con la natura per proteggere il nostro pianeta e la nostra salute: -225 Mt rispetto al vecchio obiettivo; -268 Mt sull'attuale assorbimento del carbonio; -310 Mt come nuovo obiettivo.
  • Promuovere l'azione globale per il clima.
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