Economia

Trasferimento deleghe, Regioni sempre più care: dal 2001 costi su del 50%

Tra il 2001 e il 2008 la spese totali delle sono aumentate del 50% circa. La Basilicata (+102,3%) e l’ Emilia Romagna (+100,7%) sono le due realtà territoriali che hanno registrato le variazioni più importanti 

Trasferimento deleghe, 
Regioni sempre più care: 
dal 2001 costi su del 50%

Venezia - Tra il 2001 e il 2008 la spese totali delle Regioni italiane sono aumentate del 50% circa (per la precisione il 47,7%). La Basilicata (+102,3%) e l’ Emilia Romagna (+100,7%) sono le due realtà territoriali che hanno registrato le variazioni più importanti. Sempre nello stesso periodo di tempo, invece, l’inflazione è cresciuta solo del 17,5%. A livello di macro area la crescita più sostenuta si è verificata nel Centro (+69,2%), seguono il Nord (+52%) ed, infine, il Sud (+33,7%). È questo il primo risultato emerso da un’analisi condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre.

Quanto ci costano le Regioni "I numeri ci dicono che sono state le Regioni del Centro a spendere di più - afferma Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - tuttavia, va sottolineato che la spesa totale va calibrata al numero di abitanti a cui si rivolge e al fatto che gli importanti aumenti di spesa avvenuti nel regioni del Centro-Nord, spesso hanno incrementato la qualità e la quantità dei servizi offerti ai cittadini". Da un punto di vista metodologico, sottolineano dalla Cgia, l’analisi ha inizio dal 2001 perchè è l’anno in cui sono andate a regime le disposizioni previste dalla legge Bassanini approvata nel 1997. Una legge di riforma che ha conferito, tra le altre cose, nuove funzioni e nuove competenze alle Regioni ed agli Enti Locali. Inoltre, non va nemmeno dimenticato che sempre nel 2001 si chiude il processo di trasferimento in materia sanitaria di poteri e responsabilità dallo Stato alle Regioni. Un decentramento che aveva avuto inizio verso la fine degli anni Settanta.

L'andamento della spesa corrente "Ritornando ai numeri - afferma ancora Bortolussi - quello che ci preoccupa è che a fronte di un aumento della spesa totale pari a 66,2 mld di euro (con una variazione % nazionale, come dicevamo più sopra, pari al +47,7%), di questi ben 49 mld sono riconducibili ad aumenti delle spese correnti. Vale a dire che il 74% dell’aumento della spesa totale delle Regioni è addebitabile alle spese correnti. Ovvero, a quelle destinate alla produzione ed al funzionamento dei servizi prestati e non ad investimenti". L’analisi della Cgia è proseguita mettendo in luce l’andamento della spesa corrente che, in termini assoluti, costituisce oltre il 70% della spesa totale. Ebbene, tra il 2001 ed il 2008 questa voce, rileva la Cgia di mestre, ha subito una crescita del + 50,5%, con punte massime nel Lazio (+125,7%), nel Molise (+100,2%) e nell’Emilia Romagna (+69,7%). Anche in questo caso è il Centro Italia a registrare la variazione di crescita più sostenuta: +93%. Nel Nord l’aumento si attesta al 51,1% e al Sud al 27,9%«. Infine l’analisi della Cgia si è soffermata sull’andamento delle 4 principali funzioni di spesa che messe assieme costituiscono mediamente il 70% della spesa totale di ciascuna Regione. Ovvero, la sanità, l’amministrazione generale, gli interventi in campo economico e i trasporti. In riferimento alla sanità, la crescita della spesa a livello nazionale è stata del 55,6%. A livello regionale è stato il Molise a segnare l’incremento più deciso (+122,6%). Tra le 3 macro aree è ancora una volta è il Centro a marcare la variazione di crescita più sostenuta: + 90,9%. Seguono il Nord con il +45,9% e il Sud con il +44,5%.

Le spese di amministrazione Per quanto riguarda le spese per l’amministrazione generale, ovvero, stipendi, spesa per il funzionamento della macchina burocratica, affitti, l’incremento medio nazionale, rileva ancora la Cgia di Mestre, è stato del +41,4%, con una punta massima del +129,6% registrato in Calabria. Il Centro, con il +47,2%, mantiene la leadership nazionale anche se il Sud lo incalza con una variazione pari al + 46,3%. Chiude il Nord con il + 35,3%. Gli interventi a sostegno delle imprese, invece, hanno registrato a livello nazionale un calo del 12%. Il picco massimo di crescita, comunque, lo si è raggiunto in Umbria (+146,5%). Se al Centro l’aumento è stato del +32,9%, al Nord è variato solo del +2,6%, mentre al Sud è sceso del 33,4%. Infine, i trasporti. Secondo la rilevazione della Cgia di mestre, l’aumento medio è stato del +29,7%. In Calabria, la variazione della spesa ha raggiunto, addirittura, il + 246,1%. Se al Centro la variazione di crescita è stata del +61,2%, al Nord si è attestata al +52,9%.

Male al Sud: la contrazione è stata del -6,2%.

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