Tranquilli, Atm non aumenta il biglietto neppure di un cent. Eppure la corsa dei carburanti pesa sui conti dellazienda di via Ricasoli: laggravio previsto a fine dicembre è valutato poco meno di dieci milioni rispetto alla bolletta dellanno scorso ovvero 67,5 milioni di euro contro 58,7 del 2007.
«Fino ad oggi il costo è stato riassorbito dalla nostra capacità finanziaria», conferma la società guidata da Elio Catania. «Il peso del combustibile è innegabile ma cè ancora margine», aggiungono dallamministrazione, ovvero la situazione è seria ma non drammatica.
Se Milano assorbe il rialzo energetico e se lazionista di riferimento Atm - il Comune che determina le tariffe - intende non adeguarle, per le altre aziende di trasporto pubblico lincremento è invece decisione buona e giusta perché «non ci sono più margini con laumento dei prezzi del carburante che è davvero insostenibile».
Dunque, «benvenuto» il rincaro deciso dalla Regione e che scatterà da settembre, dopo la comunicazione formale di Province e Comuni al Pirellone. Ritocco del 2,5 per cento, tariffe adeguate allinflazione dicono dagli uffici di via Fabio Filzi: quel 2,5 per cento arriva dal 75 per cento dellindice Istat per le famiglie (3,3 per cento). Come dire: «Atto dovuto», «aumento minimo possibile».
Giustificazioni che, comunque, non nascondono il caro-corse: dieci centesimi in più sui tragitti superiori ai venti chilometri, venti centesimi sulle distanze di oltre 150 chilometri, e labbonamento mensile, che aumenta da uno a tre euro.
Valori, diciamo, contingenti rispetto alla partita del trasporto pubblico che, a settembre, vedrà impegnati istituzioni, aziende, sindacati e consumatori. Sul tavolo cè un dossier messo a punto dallamministrazione regionale che dettaglia, in cifre, la necessità di garantire «la sostenibilità del sistema» e quindi un piano dinvestimenti.
In soldoni, per le aziende del trasporto pubblico - i cui i bilanci si basano su due fattori, costi e ricavi - nel momento in cui si decide di gestire a livello politico le tariffe, beh, si devono trovare idonee compensazioni che possono derivare anche da altri contributi. Ad esempio, nellimmediato, concedendo un acconto sulle accise per il gasolio garantite in Finanziaria.
Nel contempo, bisogna però assicurare ai pendolari qualità, puntualità e organizzazione del trasporto. Dettaglio: gli aumenti di settembre «consentono di recuperare in parte dei costi del settore» ma la Regione accumula 280 milioni di euro di deficit lanno. Cifra che, secondo proiezioni, nel 2015 sarà raddoppiata.
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