Il tema del trasporto ferroviario della nostra Regione è molto delicato, come sanno bene gli oltre 400.000 pendolari che ogni giorno salgono sui treni per venire a Roma. Questi pendolari vedono da anni un progressivo scadimento del servizio e invano si sono rivolti alla Regione. In questa situazione, un presidente di Regione dovrebbe darsi da fare per ottenere un servizio ferroviario più consono ed efficiente. Invece cosa fa Marrazzo? Indice la gara per il servizio ferroviario avendo in mente di dividere il tutto in tre o quattro lotti, con ciò contravvenendo a un accordo che io siglai, da assessore, con tutte le organizzazioni sindacali, e che prevedeva che leventuale gara si sarebbe svolta su di un unico lotto, al fine di evitare lo spezzatino delle aziende e dei servizi, per impedire che i furbi e i forti si prendessero le linee ricche come il Leonardo Express o la FR3, e lasciassero le linee cosiddette deboli al loro destino di abbandono e marginalità.
La scelta del lotto unico, condivisa da tutti i sindacati e avversata da importati settori del centrosinistra, era frutto della consapevolezza delle difficoltà di svolgere le gare, della necessità di far crescere collaborazioni e alleanze tra le aziende per farle diventare grandi, efficienti e competitive e dalla necessità che solo così si poteva elevare la qualità e la quantità del servizio ferroviario regionale. Marrazzo e la sua giunta propongono di fatto lo spezzatino dei servizi ferroviari che significa, come già è avvenuto in altre Regioni, lo scadimento del servizio offerto, con buona pace dei pendolari. Mentre avviene ciò, è bene ricordare che Marrazzo e la sua giunta non hanno ancora firmato il contratto di servizio scaduto nel lontano 2007 con Trenitalia la quale, oltretutto, ha maturato oltre 300 milioni di euro di debiti nei confronti della Regione. In più Marrazzo non ha risolto il problema dei finanziamenti per la gestione dei servizi ferroviari esistenti, non si è impegnato per i raddoppi, indispensabili su linee ferroviarie ad alta frequentazione che trasportano fino a 60.000 passeggeri al giorno.
Sulle ferrovie, sui problemi della mobilità, la propaganda ha le gambe corte. Il protocollo dintesa e laccordo di programma firmati con le ferrovie nel 2006 sono rimasti inapplicati, zero investimenti, zero acquisti di materiale rotabile, zero scelte di pianificazione del trasporto ferroviario. È sufficiente un solo esempio. Nel 2006 fu annunciata la costruzione della ferrovia Ponte Galeria S. Palombara della opera chiamata Gronda Sud, doveva essere realizzata nello scenario 2011-2015, atteso che ci si lavorasse da subito. Ebbene siamo nel 2009 inoltrato, il progetto è solo nella fase preliminare, e non essendo stati erogati i finanziamenti, per la latitanza della Regione, è slittata la data del completamento. Questa opera costa 844 milioni di euro, a oggi sono disponibili solo 41 milioni.
A fronte di questa drammatica e fallimentare situazione, Marrazzo va promettendo la riattivazione di linee ferroviarie come la Formia-Gaeta, che oltre a costare 29 milioni di euro per 9 km, vede lasseza totale di un progetto basato su unanalisi costi-benefici e assolutamente privo di valenza trasportistica. Ci sono alcune domande alle quali Marrazzo dovrebbe rispondere. Con quali soldi intende finanziare la Formia-Gaeta? Chi gestirà il servizio ferroviario sulla linea? Quale materiale rotabile verrà utilizzato? Come sarà raccordata questa linea alla rete nazionale? Quali sono i carichi e la missione della linea?
Marrazzo non si è neanche premunito, preso dallenfasi dellennesimo annuncio, di informarsi circa il fatto che sul tracciato individuato dalla Gaeta-Formia, ci sono oggi case, giardini, orti. Cosa farà, caccerà tutti? Ma questo è un film già visto, da anni Marrazzo e la sua giunta vanno seminando la nostra Regione di promesse di treni, di nuove stazioni, di fermate, di costruzione di linee ferroviarie, il tutto senza la responsabilità della scelta, della individuazione delle priorità, senza individuare le fonti di finanziamento.
(*)Vicecoordinatore nazionale Dipartimento Trasporti Pdl
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