Trasporto difficile per il viceministro dei trasporti

«Con quella faccia un po’ così, con l’espressione un po’ così che abbiamo noi quando torniamo a Genova...». Mai canzone fu più appropriata per descrivere ieri la faccia del viceministro dei trasporti Cesare De Piccoli, diretto da Roma a Genova in aereo. Ma che viaggio. Una vera iattura che il viceministro ha almeno avuto la fortuna di condividere con altre centinaia di persone. Come dire, mal comune mezzo gaudio.
Ma andiamo con ordine. Il primo accorato lancio di agenzia è delle 12,18. «Bloccato in aereo, insieme a centinaia di persone, in balìa delle inefficienze e dei disservizi di Fiumicino, in attesa da quattro ore di una probabile partenza per Genova», dice De Piccoli. Sì perché il vice ministro «utilizzando la propria posizione di privilegio si fa portavoce, direttamente dall’interno dell’aereo, dei disagi dei passeggeri esasperati da una situazione ormai insostenibile per chi viaggia in aereo». «Dal volo AP 2853 - ha aggiunto De Piccoli - seguiranno nuovi aggiornamenti, nel tentativo di raggiungere Genova», il minimo che ci si possa attendere dal vice ministro dei trasporti.
Ma alle 11.42 in redazione tutti tirano un sospiro di sollievo: un ulteriore lancio di agenzia annuncia che il volo, quel volo, Roma-Genova è decollato. E mentre il viceministro con buona pace si godeva finalmente la risalita della Penisola, Air One dava la sua versione dei fatti.

Non disservizi, ma situazione di emergenza prima a causa di un forte odore di bruciato, con relativo sbarco dei passeggeri, poi per aver dovuto cambiare aereo, aereo che non aveva carburante sufficiente e che quindi ha dovuto aspettare altri 45 minuti a causa del forte vento e che infine ha dovuto mettersi in coda agli altri in attesa del decollo.

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