Il trasporto su ferro? È al capolinea

Il sindaco Veltroni continua a parlare di «cura del ferro» ma la realtà di tutti i giorni, che gli utenti romani conoscono bene, è quella di un’«anemia perniciosa» del trasporto pubblico, soprattutto nel settore metro-ferro-tranviario. La settima che si conclude oggi è stata caratterizzata da una raffica di disservizi degna di un Paese sottosviluppato. Qualche giorno fa la linea A della metropolitana si è fermata ben quattro volte in poche ore (con i disagi che si possono immaginare); l’altro ieri è stata la volta delle ferrovie urbane, la Roma-Pantano e la Roma Viterbo: decine di corse saltate, linee in tilt e pendolari appiedati. Ieri, infine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: proprio all’ora di punta due treni (uno del 1926) si sono bloccati, a distanza di mezz’ora l’uno dall’altro in diverse tratte della ferrovia urbana che collega tutte le periferie lungo la Casilina alla stazione Termini. È stato il caos. I passeggeri in attesa da ore, senza informazioni e sempre più infuriati, hanno attuato una protesta spontanea occupando i binari alla stazione di Torrenova. Contemporaneamente, all’altro capo della città, c’è stato il blocco della linea tranviaria 2 (piazzale Flaminio-piazza Mancini). Anche in questo caso, secondo lo scarno comunicato dell’Atac, sono state attivate le «navette» in sostituzione dei tram, ma i disagi non sono mancati. «È stata una settimana nera, l’ennesima - ha detto Fabio Desideri, capogruppo regionale Dc - per il trasporto su ferro capitolino e regionale, metropolitane comprese: la “cura del ferro”, propagandata da 15 anni, rappresenta il più grande fallimento del centrosinistra al governo». «Per la gestione delle tre ferrovie Roma-Pantano, Roma-Viterbo e Roma-Lido - ha ricordato Desideri - la Regione versa al Campidoglio oltre 94 milioni di euro all’anno. Delle tre, la Roma-Pantano è la più costosa: ben 36 milioni e 699mila euro solo per il 2007. Con i bei risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Il contratto di servizio fra Regione e Campidoglio prevede delle penali per eventuali disfunzioni della linea, tra cui le corse cancellate e i ritardi dei treni. Alla luce di quanto è avvenuto da gennaio a oggi vorremmo conoscere lo stato dell’arte».
«Il trasporto pubblico su ferro a Roma è arrivato al capolinea» ha detto, invece, il capogruppo capitolino dell’Udc Dino Gasperini che ieri ha chiesto la convocazione di un consiglio straordinario. «Le rassicurazioni che il presidente di Met.Ro Stefano Bianchi dispensa sullo stato del Tpl su ferro - ha notato Roberto Rastelli, presidente della commissione Trasparenza del Campidoglio - hanno ormai il sapore della beffa.

I guasti e i disservizi registrano una frequenza quasi quotidiana e non risparmiano disagi e inconvenienti ai cittadini che, sempre più spesso, attendono alle fermate un treno che non arriverà. Fermo per guasto. Quello che hanno vissuto ieri mattina gli utenti della linea Roma-Pantano non è da Paese civile».

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