Trasporto su ferro da migliorare Bianchi batte cassa

Il servizio di trasporto pubblico va migliorato, a partire da ieri. Le metropolitane si fermano spessissimo, accumulano ritardi, il più delle volte sono sovraffollate e, come ha rivelato nei giorni scorsi il monitoraggio effettuato dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune, relativo al trimestre che va da ottobre a dicembre 2006, c’è stato un peggioramento anche per quanto riguarda la qualità e il comfort nel viaggio. Ecco allora l’appello del presidente di Met.Ro, Stefano Bianchi: «È importantissimo investire sull’esistente oltre che su nuove linee, perché da qui al 2011 (anno in cui è prevista l’inaugurazione della Linea B1 e di parte della linea C, ndr) aumenterà la domanda di trasporto su ferro». Le cifre di cui l’azienda parla sono consistenti, ma non impossibili da racimolare: per la linea B, «che ha rotabili in condizioni critiche», servirebbero 130 milioni. E almeno altri cento milioni occorrerebbero per risistemare le fermate più centrali, come piazza di Spagna, Barberini e Colosseo. Anche Bianchi ora si accorge che «bisogna puntare su qualità e offerta». Sono queste, infatti, le richieste dei tanti romani e turisti che ogni giorno prendono i mezzi pubblici. E che forse, preoccupati da altro, non si saranno accorti del miglioramento da un punto di vista ambientale delle linee gestite da Met.Ro. Nel periodo 2001-2005, secondo i dati forniti dal Rapporto sulla qualità ambientale presentato ieri dalla società, è diminuito dell’1,86 per cento il consumo di energia da parte dell’azienda e in minima parte anche quello di risorse idriche, che nel 2005 è stato di 450mila metri cubi e nel 2004 di 452mila. In calo anche le emissioni dirette e indirette, dall’anidride carbonica (-3,48 per cento) ai Pm10, le polveri sottili più inquinanti, che si sono ridotte del 61,79 per cento. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, sono stati recuperati oltre 300mila kg di carta, in gran parte derivante dalla free-press. Anche sul versante inquinamento acustico l’azienda, a suo dire, ha cominciato a darsi da fare. «Abbiamo portato a termine alcune attività a vantaggio degli edifici adiacenti le infrastrutture ferroviarie in gestione della Roma-Lido, Roma-Pantano e Roma-Viterbo», dichiara Bianchi, in modo che chi vive vicino ai binari subisca meno il rumore dei treni. «Ma al di là di questi piccoli miglioramenti, la strada è ancora lunga», specifica Cristina Avenali, direttrice di Legambiente Lazio. L’associazione ambientalista prende atto del miglioramento in corso, ma fornisce un lungo elenco di situazioni che possono e devono essere migliorate, a tutela dei cittadini. «I mezzi in circolazione sono troppo rumorosi e inquinanti e quelli elettrici ancora pochi», puntualizza Avenali. Legambiente spesso ha puntato le sue battaglie rivolgendosi direttamente al Comune, chiedendo l’introduzione di misure volta a limitare il traffico privato, ma anche ai cittadini, dicendo loro di utilizzare meno la propria auto. «Ma perché questo sia possibile - dice la direttrice dell’associazione - occorre che il mezzo pubblico sia una scelta che il romano può affrontare». Cosa che oggi non è possibile, soprattutto, aggiunge, «per gli enormi ritardi, il sovraffollamento, per la sporcizia di molti vagoni e l’impossibilità di accedere ai bagni, date le cattive condizioni in cui versano».

Anche Bianchi è consapevole del fatto che «oggi si scontano gli errori di ieri». «Aver scommesso sulla mobilità privata e su quella di superficie - conclude il presidente di Met.Ro - si è rivelata una scelta fallimentare». E a pagarne le conseguenze sono tutti i romani.

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