«Il governo non si opporrà più ad un accordo con i soci francesi per il riassetto di Edison. E ora è necessario accelerare le trattative con Edf». A dirlo lo stesso presidente Graziano Tarantini, al termine del consiglio di sorveglianza di A2A che ha recepito la decisione del consiglio di gestione di martedì, dando via libera alla ripresa delle trattative sulla base degli accordi di marzo. Come era da aspettarsi: quella dello «spezzatino» di Edipower, con le centrali divise tra italiani e francesi, è sempre stata lipotesi favorita dal Cds, bloccata però a marzo scorso dal governo, che puntava su una cordata italiana. Ma adesso le cose sarebbero cambiate: «Il ministro Paolo Romani ha sottolineato Tarantini ha svolto un ruolo molto positivo, si è reso disponibile e ha interloquito con noi. Col tempo ha preso consapevolezza che questa è la strada e non credo assolutamente che si opporrà». Dopo sette mesi di stop, quindi, ripartono le trattative con i francesi: ma il presupposto indispensabile è una posizione unitaria di Delmi, la scatola di cui A2A ha il 51% e che racchiude i soci italiani di Edison. Obiettivo che ieri sera, alla vigilia del cda in calendario per oggi, appariva comunque vicino. Iren, fino ad ora la più critica sullintesa, starebbe infatti trattando (secondo Radiocor) direttamente con Edf una congrua compensazione per luscita da Edipower, di cui detiene il 10%.
Le trattative vertono attorno allimpianto idroelettrico di Tusciano in provincia di Salerno che, nellipotesi originale, era destinata a Edison e dunque a Edf, che avrebbe poi assunto il controllo del gruppo di Foro Buonaparte.
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