«Da tre anni l’Atac tiene 16 minibus fermi nel deposito di Grottarossa»

(...) Finora il Campidoglio ha varato misure restrittive solo per il traffico privato. Ma nel settore del trasporto pubblico è stato fatto ben poco. Recentemente è stato annunciato l’acquisto di 200 autobus a metano che chissà quando arriveranno. Intanto l’età media del parco vetture dell’Atac è abbastanza avanzata: a questo proposito sarebbe interessante conoscere i risultati dei controlli sulle emissioni dei bus che dovrebbero essere fatti quotidianamente nei vari depositi. Ogni qualvolta è in programma un blocco (totale o parziale) della circolazione privata, si annuncia il potenziamento di bus e tram. In realtà, come la nostra cronaca ha documentato, ben 288 linee Atac (soprattutto periferiche) non vengono rafforzate per niente. La circostanza non è stata smentita dall’azienda di trasporto, solerte, invece, qualche giorno dopo, nel precisare le esatte percentuali dei mezzi sprovvisti di pedana per portatori di handicap.
Al di là degli annunci, l’azienda di trasporto non sembra avere la massima attenzione sulla necessità di utilizzare mezzi non inquinanti (come, invece, il Campidoglio pretende dagli automobilisti romani). Il dubbio viene sollevato da una denuncia di Fabio Desideri, capogruppo della Lista Storace alla Regione, secondo il quale «almeno 16 minibus non inquinanti - marca Mercedes - sui quali campeggia la scritta “elettrico”, allestiti anche per il trasporto dei disabili, giacciono dimenticati nel deposito di Grottarossa da circa tre anni».
«Si tratta - spiega Desideri in una nota - della tipologia di vetture in servizio a Trastevere, nel III Municipio o al Tiburtino, per fare qualche esempio. Non inquinano, sono ideali per il centro storico o comunque per le anguste vie dei quartieri caratteristici della capitale e sono specializzati per il trasporto di persone disabili. I mezzi parcheggiati a Grottarossa sono all’apparenza in buono stato, regolarmente targati e quindi potenzialmente circolanti. C’è il rischio che vengano “cannibalizzati”.
«Sarebbe interessante - chiede Desideri - conoscere i motivi di tale “dimenticanza” e quanto costa ai romani tutto ciò, alla luce dei continui blocchi dei veicoli inquinanti. Purtroppo non è tutto. Le persone con difficoltà motorie che non hanno la possibilità di utilizzare i normali autobus, possono richiedere al Comune di usufruire del servizio minibus per motivi di lavoro, studio o terapie riabilitative. Sembra che molte domande non riescano a essere esaudite a causa della carenza di vetture specificamente attrezzate. Se ciò fosse vero, tenere inutilizzati dei bus del tipo parcheggiato a Grottarossa, rappresenterebbe un lusso che la città non può permettersi. Pare infine - conclude Desideri - che la partita iniziale contasse circa 40 minibus. In questo caso molti mezzi dovrebbero trovarsi posteggiati in altri depositi».
La denuncia di Desideri sembra una risposta alla richiesta avanzata nei giorni scorsi dal consigliere provinciale di Alleanza nazionale Massimo Davenia, il quale aveva chiesto che fine avessero fatto i 36 nuovi bus elettrici la cui entrata in funzione era stata annunciata dall’assessore comunale alla Mobilità Mauro Calamante lo scorso anno.

Ovviamente, né l’Atac, né tantomeno l’assessorato alla Mobilità si erano degnati di dare un risposta a Davenia. Chissà che non lo facciano ora, a seguito delle foto che pubblichiamo. Spiegando, magari, perché i minibus sono fermi in deposito...

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