Roma - Queste le date della guerra in Bosnia che durò tre anni e mezzo, dall'aprile del 1992 al dicembre del 1995, e che provocò 200.000 morti.
25 giugno 1991: i parlamenti di Slovenia e Croazia proclamano l'indipendenza dalla federazione jugoslava.
15 settembre 1991: anche la Macedonia proclama l'indipendenza.
9 gennaio 1992: i deputati serbi si riuniscono nel parlamento di Sarajevo e proclamano "la repubblica serba di Bosnia".
29 febbraio-1 marzo: si tiene il referendum, i serbi lo boicottano; si recano alle urne il 64% degli aventi diritto e il 99% vota per l'indipendenza.
5 aprile 1992: l'esercito federale jugoslavo circonda Sarajevo e occupa l'aeroporto. Inizia l'assedio che durerà 150 giorni.
6 aprile 1992: i Dodici riconoscono la Bosnia Erzegovina.
7 aprile 1992: l'Onu decide l'immediato dislocamento di 14 mila caschi blu nell'ex Jugoslavia, che diventeranno 25.000.
27 maggio 1992: la prima strage, un colpo di mortaio uccide a Sarajevo 23 persone in fila per il pane.
30 maggio 1992: l'Onu decide l'embargo contro la Jugoslavia (Serbia e Montenegro).
8 giugno 1992: l'Onu decide il dispiegamento di oltre mille caschi blu per proteggere l'aeroporto di Sarajevo e l'arrivo degli aiuti umanitari.
3 luglio 1992: i croati di Bosnia proclamano una loro repubblica, l'Herceg-Bosna.
3 gennaio 1993: presentato a Ginevra il primo di una lunga serie di piani di pace.
15 aprile 1993: primi scontri tra forze croate e musulmane in Bosnia centrale.
7 maggio 1993: dopo Srebrenica, l'Onu proclama 'zone protette' anche Sarajevo, Tuzla, Zepa, Gorazde e Bihac.
1 marzo 1994: musulmani e croati firmano a Washington un accordo per costituire una federazione croato-musulmana.
maggio 1995: i serbo bosniaci prendono in ostaggio oltre 400 caschi blu.
11 luglio 1995: le truppe del generale Ratko Mladic conquistano Srebrenica e passano per le armi otto mila persone.
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