Roma

«Tre campanelle»: chiusa l’indagine

Con il deposito degli atti è stata formalmente chiusa l’inchiesta su un’organizzazione specializzata nel gioco delle «tre campanelle», un vero e proprio raggiro camuffato da gioco con l’apparente facilità di sostanziose vincite. Per i 18 indagati, arrestati nel maggio scorso dai carabinieri nel mercato domenicale romano di Porta Portese con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, si profila adesso la presentazione della richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Salvatore Vitello. L’indagine, condotta dai carabinieri della compagnia di Trastevere dopo numerosissime denunce sporte in particolare da turisti stranieri, permise di individuare e porre fine alla presunta truffa che l’organizzazione aveva ideato con una collaudata articolazione di ruoli. Le persone truffate, quasi tutti turisti, venivano incuriosite dalla dinamica del gioco e stimolate a puntare somme di denaro quasi sempre superiori a 50 euro. E successivamente costrette, anche con la violenza, a pagare la perdita. Tre campanelle e una pallina di gommapiuma erano gli «strumenti di lavoro» utilizzati dagli arrestati, tra i quali anche una donna, tutti campani e romani con età compresa tra i 23 e i 74 anni. Precise le varie fasi che poi portavano alla truffa: con raggiri e insistenze varie i componenti della banda prima adescavano la vittima, poi la circondavano facendola avvicinare alla loro «postazione» e la inducevano a partecipare al gioco convincendola sulla certezza della vincita. Quattro le figure-chiave per ogni banchetto: il tenutario del gioco, il compare giocatore che adescava i turisti, il compare spettatore che spingeva le vittime a puntare e, infine, il palo che controllava tutta la situazione intorno. Nel corso dell’operazione dei carabinieri furono sequestrati 5.250 euro provento della truffa.

Un mese fa, il tribunale del riesame di Roma, accogliendo in parte le richieste degli avvocati Luca Colantonio e Mario Pinelli, decise di rimettere in libertà gli arrestati, affidandoli ai soli obblighi di residenza e firma.

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