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Le tre grandi a San Siro ma è emergenza ultrà

Gian Piero Scevola

È calcio d’estate, ma questa volta ha un sapore particolare rispetto al passato. Milan, Inter e Juventus tutte insieme appassionatamente nello stesso stadio per il trofeo Tim è ormai una classica “stile balneare” che questa sera richiamerà a San Siro il pubblico delle grandi occasioni per tre ore di festa, rivalità e non solo. Lo scandalo del calcio, la Juve retrocessa, il Milan penalizzato, lo scudetto a tavolino all’Inter, la faraonica campagna acquisti dei nerazzurri contrapposta a quella deludente dei rossoneri e al supermarket bianconero, fanno sì che questa serata milanese di fine agosto debba essere presa con le pinze.
Niente da dire sotto l’aspetto tecnico, vanno in campo le prime tre dello scorso campionato; ci sono tanti campioni, mondiali e no; ci sono purtroppo assenze legate alle qualificazioni europee (Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Gilardino, Inzaghi, Dida, Grosso, Andreolli, Ibrahimovic, Stankovic, Vieira, Samuel, Buffon, Marchionni. Trezeguet infortunato, Toldo e Julio Cesar con la febbre), ma lo spettacolo sul terreno del Meazza è comunque assicurato. La speranza è che non venga guastato dalle accese rivalità esistenti tra le opposte tifoserie: gli ultrà bianconeri arrivano a Milano col dente avvelenato nei confronti della curva nord nerazzurra per lo scudetto sottratto a tavolino e i timori di incidenti sono tanti al punto che le forze dell’ordine saranno adeguatamente rinforzate. Ma non è finita, perchè anche la curva sud, quella rossonera, ha qualcosa da dire alla dirigenza rossonera: non è piaciuta la conduzione del mercato di quest’anno e il mancato arrivo di un pezzo da novanta come invece era sempre stato fatto nel passato. Contestazioni pesanti no, ma contestazione comunque ci sarà con esposizione di striscioni contro i dirigenti che, persi Crespo, Ibrahimovic, Ronaldo, non sono riusciti a portare a Milano neppure Ricardo Oliveira (ma non si sa mai, ci sono ancora 24 ore di speranza).
Meglio allora pensare alla parte tecnica perchè questo trofeo Tim, vinto nella passata edizione dai nerazzurri grazie al decisivo gol di Martins alla Juventus, non è snobbato dai tecnici. Tutt’altro. «Non esistono più gare amichevoli», afferma Roberto Mancini, «soprattutto perchè si incontrano squadre di spessore. Il trofeo Tim mi servirà per far giocare quelli che non sono entrati in Supercoppa che avranno la possibilità di mettere nelle gambe una novantina di minuti. Ha questa utilità sia per noi che per il Milan che abbiamo molti nazionali via. La Juve? L’abbiamo già incontrata a Napoli e mi farà un certo effetto non vederla con tutti i campioni che aveva. Ma ce ne sono di altrettanto bravi». E su Adriano: «Moratti ha sempre espresso il suo pensiero su Adriano in tanti modi e tutti siamo d’accordo sul fatto che si debba credere in Adriano». L’Inter intanto ha deciso di dare Cesar al Livorno, mentre Burdisso e Andreolli sono considerati incedibili.
Carlo Ancelotti è invece fatalista: «Se prendiamo Oliveira bene, altrimenti non arriva nessuno. È uno forte, che può dare qualcosa di più rispetto agli altri e che meglio si coniuga con le caratteristiche di Gilardino e Inzaghi. Se non arriva il grande nome, ci sono comunque giovani promettenti come Gourcuff. Sarà un trofeo Tim diverso, con la Juve che non vedremo in campionato e, a livello personale, non è piacevole». Si parte alle 20,30 col derby, un tempo di 45’, poi toccherà alla Juve contro i perdenti e i vincenti della stracittadina milanese.

Sperando che sia una festa.

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