Tre inchieste per il ragazzino morto in corsia

Sono tre le inchieste aperte, una giudiziaria e due interne, sulla morte di Flavio Scutellà, il dodicenne morto lunedì notte all’ospedale di Reggio Calabria dopo quattro giorni di coma. All’inchiesta della procura della Repubblica di Palmi, che ha inviato avvisi di garanzia per accertamenti tecnici a due medici dell’ospedale di Polistena e ad altri quattro dell’ospedale di Reggio Calabria, si sono aggiunte due inchieste interne: una disposta dall’Azienda sanitaria provinciale, l’altra dalla Commissione d’inchiesta sul sistema sanitario nazionale. Intanto, la chiesa della frazione di San Giorgio di Scido, il paese di Flavio, è pronta per accogliere il suo feretro. Il corpo è stato riconsegnato ai familiari ieri mattina dopo l’esame autoptico. Sarà quest’ultimo a stabilire se le tre ore in cui l’adolescente è rimasto nell’ospedale di Polistena senza che si trovasse un mezzo per trasportarlo a Reggio per un intervento chirurgico alla testa gli sono state fatali. Gli esiti saranno consegnati entro sessanta giorni al sostituto procuratore di Palmi, Francesco Tedesco, che coordina l’inchiesta.

La causa della morte, almeno per quanto emerso fino ad ora, dovrebbe essere il trauma cranico che il ragazzo ha subito dopo la caduta dalla giostra. All’attenzione del medico legale però ci sono anche le cartelle cliniche degli ospedali di Reggio Calabria e Polistena dalle quali emergono i tempi di intervento e le cure a cui è stato sottoposto il dodicenne.

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