Lavevano fatta venire in Italia con il miraggio di una nuova vita e un posto di lavoro sicuro e dignitoso, ma poi, una volta arrivata a Roma, le hanno tolto i documenti per poi segregarla allinterno di un casolare nei pressi di via Salaria. La terribile esperienza è toccata a una ragazza romena di 17 anni che per due mesi è stata costretta a prostituirsi in strada: ogni volta che tentava di sottrarsi all«obbligo» che le imponevano i suoi tre aguzzini, romeni anchessi, veniva malmenata. Lennesima discussione, lennesimo tentativo di rifiuto da parte della ragazza e di nuovo le percosse. Poi finalmente il coraggio di fuggire e di raggiungere i Carabinieri della Compagnia Parioli per denunciare, col viso ancora tumefatto dalle botte, quanto per oltre sessanta giorni aveva nascosto per il timore di ritorsioni. I militari hanno ascoltato il suo racconto, le hanno assicurato le cure mediche e hanno fatto scattare le ricerche dei tre connazionali sfruttatori. In poche ore, proprio allinterno di quel casolare dove la giovane veniva rinchiusa, i militari hanno arrestato due dei tre malviventi, un uomo e una donna, C.D. di anni 36 e C.G. di anni 38, entrambi privi di permesso di soggiorno. Per loro accuse gravissime: riduzione in schiavitù, induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. Per il terzo aguzzino, C.F.
di 32 anni, il «capo» del gruppo criminale, le manette ai polsi sono scattate alcuni giorni dopo, quando i militari della Compagnia Parioli hanno scovato il suo nascondiglio, a poca distanza dal casolare. La giovane ragazza, dopo le cure sanitarie del caso, è stata affidata a un centro daccoglienza del Comune di Roma.In tre seviziavano una ragazza: presi
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