Tregua nel Pdl: "Al lavoro per le Comunali"

Due ore di vertice con lo stato maggiore del movimento. C’è accordo sul metodo: «Superare le liti interne, comunicare meglio». La Russa: «Bossi fa propaganda, la nostra azione per il voto del 2011 parte subito»

Da Ecopass al Pgt, i «panni sporchi» d’ora in avanti si lavano al tavolo Pdl. Concordia e gioco di squadra per la campagna elettorale lunga un anno del sindaco Letizia Moratti, compressa nell’ultimo mese tra le bordate della Lega e quelle dei consiglieri del Popolo delle libertà neoeletti in Regione. Non sono mancate pure le stoccate del governatore, con cui oggi si incontrerà insieme a Guido Podestà per ragionare sui 4 progetti per Milano che il presidente della Regione ha lanciato prima del voto. Ed è iniziata con un applauso per la sua quarta vittoria di Roberto Formigoni al Pirellone la riunione a pranzo dei vertici Pdl spostata all’ultimo dalla casa del sindaco a Palazzo Marino e allargata al vicesindaco Riccardo De Corato e al capogruppo milanese Giulio Gallera, per coinvolgere da subito un rappresentante di giunta e uno del consiglio (e recuperare uno sgarbo che rischiava di avere strascichi in aula). Tra i presenti, Podestà, Maurizio Lupi, Luigi Casero, Giancarlo Abelli, Paolo Romani.
In tavola, risotto ai fiori di zucca, pesce con carciofi e ananas. «Non siamo entrati nel merito del programma, ma del metodo» precisa il ministro Ignazio La Russa. E la scelta è di replicare appunto il modello Formigoni anche per Palazzo Marino, «l’azione politica per il rinnovo del sindaco comincia già nelle prossime settimane - spiega La Russa - e come per le regionali faremo lo stesso percorso, che è stato giusto, di condivisione delle scelte ad un tavolo ad hoc». Stando attenti «a comunicare bene le grandi cose fatte» e «a smussare le normali valutazioni non sempre convergenti che ci possono essere. E a risolverle prima all’interno che all’esterno». Basta insomma battibecchi sui giornali, dal ticket anti-smog al Pgt. E più attenzione alle «piccole cose». Manutenzioni, mezzi pubblici, fondi ed eventi nelle periferie, pulizie straordinarie non solo sulle strade ma anche sui muri coperti di graffiti. E il capitolo delle grandi opere per Expo, come le linee 4 e 5 che Milano conta di realizzare fuori dal patto di stabilità. La Russa ha sollecitato anche di riportare l’attenzione del Paese su Milano per la cultura, si è passati ha fatto presente «dal vulcanico Vittorio Sgarbi» che faceva parlare della città un giorno sì e l’altro pure all’assessore Massimiliano Finazzer Flory «bravo, ma po’ incolore». «Non abbiamo parlato di candidati - puntualizza - ma eravamo a “casa” della Moratti. Oggi abbiamo chiuso il percorso che ha portato alla grande vittoria di Formigoni e tra qualche settimana iniziamo con un tavolo più cittadino quello per la rielezione del sindaco». Definisce le ambizioni di Bossi a candidarsi al posto della Moratti, «suggestioni propagandistiche, io stesso quando l’Msi è diventato An dissi che il prossimo presidente del Consiglio poteva essere un ex missino. Fa parte dell’orgoglio di bandiera. Ma Milano è Milano, tutti sanno come vanno queste cose». Lo ripete il segretario provinciale del Carroccio Igor Iezzi: «Milano è Milano, e tutti sanno che di certo le cose potrebbero andare meglio. Siamo contenti che il Pdl abbia messo in piedi un tavolo per affiancare la Moratti e appianare quelle divergenze interne al partito che spesso hanno frenato l’azione amministrativa. A Milano serve un governo in grado di risolvere i problemi e per fare questo è necessaria la Lega». Il coordinatore Pdl Podestà lo prende come un sì all’invito di due giorni fa ad allargare il tavolo Pdl: «Felici di avere gli alleati della Lega con noi».

Al tavolo «è emersa da tutti grande voglia di collaborare per la campagna del 2011, ancor più dopo i risultati dei ballottaggi in Lombardia». «Grande sintonia» si è limitato a dire Formigoni lasciando in auto Palazzo Marino.

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