Gian Maria De Francesco
da Roma
«Se si va avanti così, aumenteranno i fattori di rischio: si rischierà leffetto agosto 1914». Il ministro dellEconomia, Giulio Tremonti, a Berlino per una riunione dellAspen Institute, ha lanciato un serio allarme: le chiusure protezionistiche di alcuni Paesi dellUe (in particolare quelle della Francia contro lespansione di Enel nel mercato transalpino dellenergia; ndr) rischiano di far tornare indietro lEuropa ai tempi della I Guerra Mondiale.
Secondo Tremonti «la corsa degli Stati europei a costruire barriere protettive va fermata». Lavvertimento è stato condiviso dallex commissario Ue, Loyola De Palacio. «Se il risiko energetico sfociasse in un ritorno ai monopoli, ci saranno grandi rischi per i consumatori». La diga costruita dallEliseo con la fusione tra Gaz de France e Suez per fermare lEnel va, tuttavia, in direzione opposta.
Allo stesso modo, non favoriscono lapertura dei mercati i paletti legislativi messi alle Opa da Francia e Spagna per preservare i settori di interesse nazionale. «Nel diritto internazionale - ha detto il ministro - cè la clausola della nazione più favorita. Se levoluzione della legislazione europea è questa, apparirà una nuova figura giuridica: quella della clausola della nazione più protetta». Il rischio, afferma il titolare del dicastero di via XX Settembre, è lo «shopping legislativo», attraverso il quale, in caso di operazioni transnazionali, varrà la legge del Paese che si vuole» pur di accomodare le cose secondo disegni prestabiliti. Tremonti ha sottolineato che la legge italiana sulle Opa è «più aperta e liberale rispetto a quelle degli altri Paesi» e «se un giorno dovesse passare il principio della circolazione delle fattispecie, non sarà più necessario che la nostra legge si stringa perché basterà applicare le leggi straniere». Il problema è soprattutto politico. «È importante che nellUe non ci sia solo lasse Parigi-Berlino, ma solo dopo le elezioni in Francia si potrà capire come sbloccare la politica nellUnione», ha aggiunto.
Unultima stoccata il ministro lha tirata alla stampa finanziaria internazionale, tanto pronta a stigmatizzare larretratezza culturale italiana per la difesa (fallita) di Antonveneta e Bnl quanto tacitamente condiscendente nei confronti del protezionismo francese. «Ieri - ha detto - su un importante giornale straniero market oriented si riferisce delloperazione Enel in termini assolutamente descrittivi. Se quel tipo di accadimento fosse successo in Italia, il giudizio sarebbe stato meno obiettivo, più critico». Per Tremonti è necessario riflettere.
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