Tremonti e frontalieri per gli svizzeri sono topi

In particolare, la campagna è partita su Facebook, con tanto di immagini con tre topi che rappresentano un piastrellista italiano, il ratto Fabrizio, che viene da Verbania; un poco raccomandabile simil-ladro romeno con tanto di mascherina sul volto. detto il ratto Bogdan, e infine il ratto Giulio con riferimento al ministro Tremonti, con uno scudo riferito allo scudo fiscale, osteggiato da chi non voleva il ritorno di capitali nel nostro Paese. In aggiunta alle foto sul sito www.balairatt.it vi sono parole d’ordine come: «Lavoro: no all’invasione del frontalierato», e «Sicurezza: no alla delinquenza d’importazione». Mentre sul sito «Ticinoonline», nella sezione si legge, tra l’altro, nel titolo «I ratti invadono la Svizzera italiana». Immediata la reazione del segretario nazionale dei lavoratori frontalieri della Cgil, Claudio Pozzetti, che vede dietro la longa manus del leader della Lega dei Ticinesi, Giuseppe Bignasca, si chiama fuori, mentre Cgil e Pdl fra i primi chiedono risposte al governo della Confederazione svizzera. Bignasca.
«L’ho incontrato all’ «Infedele» di Gad Lerner in una puntata sull’evasione fiscale - ricorda il sindacalista -. In sintesi lui ha detto che se non si smetteva di attaccare la Svizzera, riferendosi al sistema bancario, la ritorsione sarebbe stata nei confronti di chi va a lavorare lì. E puntualmente ora viene fuori una campagna, una vergogna e una mascalzonata. Chiediamo al Governo del Canton Ticino di intervenire, e spiegheremo ai ticinesi che senza i frontalieri le loro aziende sarebbero in difficoltà o chiuderebbero». Ma Bignasca nega ogni coinvolgimento: «Noi non c’entriamo - dice all’Ansa -, al momento non siamo per un inasprimento della legislazione sui frontalieri. Ma se la disoccupazione dovesse salire dall’attuale 4,5% al 7% allora anche loro dovranno soffrire perchè la crisi dovrà essere per tutti. Non pensiamo che i frontalieri siano topi. Però non siamo d’accordo con Tremonti, che è stato giusto rappresentare con uno scudo perchè è stato sbagliato lo scudo fiscale. Poi noi siamo per il segreto bancario. È giusto parlare chiaro anche nei confronti del vostro Governo». «Secondo me - conclude - è stata l’Udc svizzera con la sua sezione centrale a Berna. Il 28 novembre il popolo dovrà votare la legge di iniziativa popolare per espellere i criminali stranieri e allora fa un pò di propaganda. Ma sulla legge noi siamo d’accordo».
Di «campagna anti-italiani» parla, in interrogazioni rivolte al ministro degli Esteri e a quello dell’Economia, il parlamentare del Pdl Marco Zacchera, che è anche sindaco di Verbania. Un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo italiano di avviare tutte le procedure per tutelare l’immagine dei lavoratori frontalieri è stata presentata subito dal senatore comasco del Pdl Alessio Butti. «I 45.000 frontalieri che quotidianamente attraversano il confine per lavorare in Svizzera - spiega il senatore Butti - costituiscono una fonte di ricchezza per il governo ticinese».


Duro anche l vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera, Franco Narducci che parla di «di offese infamanti e intollerabili». Narducci, ha chiesto «l’intervento immediato del Governo cantonale ticinese affinchè si provveda all’immediato oscuramento del sito internet e del gruppo di promozione Facebook».

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