Tremonti: "Inflazione all'1,7? Chiedete alla Bce"

Il ministro dell'Economia replica alle accuse della Cgil sull'inflazione programmata inserita nel Dpef. Poi aggiunge: "Sui prezzi al rialzo pesa la speculazione". La difesa della Card con gli sconti per gli anziani: "Basta con le critiche dei salotti snob". Epifani: taglio ai salari di 1000 euro in 2 anni. Federconsumatori: -590 euro all'anno per famiglia

Tremonti: "Inflazione all'1,7? Chiedete alla Bce"
Levico Terme (Trento) - "Se volete sapere perché l'inflazione programmata è stata fissata all'1,7%, vi do un numero di telefono: componetelo, vi risponderà la Bce, e vi spiegherà qual é il motivo tecnico per cui ci chiede di inserire nei documenti di finanza pubblica questa indicazione". Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, risponde alle critiche di quanti contestano il dato sull'inflazione programmata inserito dal governo nel Dpef. Replica a sindacati e a Cgil, in particolare, nella giornata conclusiva della Festa nazionale della Cisl, in corso a Levico Terme (Tn).

"Sui prezzi pesa la speculazione" Il Dpef "é un documento surreale che non serve a niente, è un pezzo del passato che spero venga presto superato, l'ho dico da tempo", ha anche spiegato il ministro. Ma alla platea della della Cisl dà comunque due spiegazioni, "una tecnica ed una politica", dice.
Quella tecnica è perché lo chiede la Banca centrale Europea; quanto alla "spiegazione politica", per il ministro sono "sbagliate e discutibili, tanto la parola inflazione che l'aggettivo programmata". L'aggettivo "indica un obiettivo" ma, sottolinea Tremonti, "contesto soprattutto la parola inflazione: quello che sta accadendo nel mondo è un'altra cosa".
Ad incidere sull'andamento dei prezzi, per Tremonti, è il fatto che "di colpo la speculazione si è mossa, passando dalle perdite sui mercati finanziari ai tentati guadagni sui mercati delle materie prime". Così gli aumenti "non si spiegano più con la legge della domanda e dell'offerta. E' colpa della speculazione, la peste sociale di questo secolo". Si tratta di un riferimento all'impennata del prezzo del barile di petrolio, che risente anche di "una catena impressionante di tensione di geopolitica che che forse rendono inutile i tentativi di maggiore estrazione in Arabia Saudita".
Ma anche alla crisi innescata dai mercati americani. "Fin quando con la speculazione vanno in galera a Wall Street non ce ne importa di meno - dice Tremonti - ma se ci toccano il prezzo del pane a casa nostra dobbiamo reagire".

Epifani Con l'inflazione programmata fissata dal governo all'1,7% "un salario di 25 mila euro perde 1.000 euro nel biennio, se poi per il terzo anno si continua così, si raggiunge una cifra vicina ai 1.500 euro". A fare i conti è il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, per il quale "questo vuol dire che il governo fa una scelta chiara, quella di abbassare esplicitamente il potere di acquisto di lavoratori e pensionati". Guglielmo Epifani spiega che, se al dato sull'inflazione programmata "aggiungiamo anche il fatto che non c'é una restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti, è chiaro che il governo sceglie di ridurre i salari e peggiorare la condizione dei lavoratori". Epifani ha anche detto di condividere le parole del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ieri aveva detto di temere un effetto negativo della scelta del governo sull'inflazione programmata al tavolo di contrattazione per la riforma dei contratti.

Card agli anziani: botta e risposta Frecciatine su manovra, inflazione, e misure per chi ha bisogno, tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ed il leader della Cgil Guglielmo Epifani, a margine della Festa della Cisl. Tremonti parla della speculazione, come sul mercato delle matterie prime come causa dell'aumento dei prezzi che pesa sui più deboli. "Non ne parla nessuno, e certamente non ne parla la sinistra. Perché il sindacato non se ne occupa, perché la sinistra non osa usare la parola speculazione". Epifani replica: "Ha torto, ne abbiamo sempre parlato". Ma il ministro insiste: per sostenerlo "bisogna citare le fonti".

Confronto serrato anche sulla card per gli anziani bisognosi. "Delle ultime decisioni del governo, e del ministro dell' Economia, non ho capito moltissimo", dice Epifani: "Non ho capito perché non si è attivato un programma di detassazione per i salari dei lavoratori dipendenti. E c'é una seconda d una seconda cosa che non ho capito, una cosa che per me è un mistero: perché dare 400 euro ai pensionati con una carta, e non con una detassazione che permetterebbe ad ognuno di spendere quei soldi come preferisce?". A stretto giro la stoccata di Tremonti: su questo tema, quando si tratta di misure verso chi ha bisogno "meglio una cosa in più da dare ed una chiacchiera in meno", dice il ministro, che sul tema si è difeso con forza: "'Non accetto i giudizi degli snob che frequentano i salotti. Non accetto speculazioni demagogiche sulla povera gente''. Il ministro allarga poi il tiro sulla sinistra: "Ha sposato il modello dei manager: si vestono come manager, fumano sigari, hanno gli yacht".

Federconsumatori: reddito fisso, meno 590 euro Se il tasso di inflazione programmata fosse mantenuto all'1,7% per quest'anno e all'1,5% per i prossimi "si rischiano perdite sul reddito fisso fino a 590 euro l'anno". A calcolarlo è la Federconsumatori, secondo cui "é francamente difficile non condividere le proteste che si levano dalle organizzazioni sindacali". "Anche noi - afferma il presidente Rosario Trefiletti - auspicheremmo un tasso medio di inflazione con questi valori ma é difficile se non risibile ipotizzare un crollo dei prezzi delle materie prime e comunque il rientro, qualora si verificasse questa ipotesi astratta, sarebbe lento e graduale".

Secondo i calcoli dell'associazione, dunque, "su queste basi e sul fatto che il tasso di inflazione dell'Istat veleggia intorno al 3,6% e se i contratti dovessero adeguarsi al tasso programmato e non a quello reale si avrebbe una ulteriore caduta del potere di acquisto di 590 euro all'anno a famiglia, pari a 49 euro al mese: che si inscriverebbe in un periodo in cui si registra l'aumento dei prezzi di largo consumo quali quelli agro-alimentari (+506 euro anno) e quelli energetici (+709 euro anno)".

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