Tremonti: "Pil in calo? Io guardo solo l’Istat"

«Io guardo solo i dati dell’Istat, vedrete domani (oggi ndr). Anche se ho un enorme rispetto dell’Ocse». Così il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, commenta l’outlook, improntato al pessmismo, dell’Ocse, l’organizzazione che raggruppa le principali economie mondiali. Le previsioni diffuse ieri dicono che nel terzo trimestre l’economia italiana, unica nel G7, potrebbe vedere il segno meno (-0,3%), con un ritorno alla crescita nel quarto trimestre. Ma oggi l’Istat pubblicherà le stime definitive sul Pil lordo del secondo trimestre. Intanto, il governo non esclude di ridurre sotto la soglia del 10%, a partire dal 2011, l’aliquota fiscale sulla parte variabile del salario. Così Maurizio Sacconi risponde alla raccomandazione della Bce, che sembra tagliata apposta per l’Italia: nei Paesi che hanno subito perdite di competitività, i salari dovrebbero essere più flessibili. «Vedremo a fine anno - dice il ministro del Welfare - speriamo di fare ancora meno del 10%». L’invito della Banca centrale appare ancora più importante in quanto le prospettive per le economie europee appaiono ancora incerte. «Riforme tese a potenziare la crescita della produttività - scrive la Bce nel bollettino di settembre - stimolerebbero ulteriormente il processo di aggiustamento di quelle economie». Nei prossimi mesi, prevede la Bce, «la ripresa dovrebbe procedere a ritmo moderato, a fronte di una perdurante incertezza».

La dinamica di fondo resta positiva, la disoccupazione non dovrebbe aumentare e il 2010 si prospetta come «un anno di svolta positiva per le finanze pubbliche nell’area dell’euro, dopo il brusco deterioramento del 2009».

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